2009-08-18 14:37:21

"La conoscenza è sempre un avvenimento": è il tema della 30.ma edizione del Meeting di Rimini, al via il 23 agosto


Il 23 agosto, nei padiglioni della Fiera di Rimini, si inaugurerà la trentesima edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli. L'edizione di quest'anno, il cui tema è "La conoscenza è sempre un avvenimento", è stata presentata nel maggio scorso nella sede dell'Unesco a Parigi, poi in una serie di incontri in Brasile, all'ambasciata italiana a Washington e infine all'ambasciata italiana presso la Santa Sede a Roma. La forza trainante del Meeting, e la sua capacità di parlare a popoli, culture, esperienze completamente differenti, consiste nella costante domanda di senso che propone ogni anno, una domanda comune a tutti gli esseri umani. Rosario Tronnolone ne ha parlato con Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting.RealAudioMP3

R. – La cosa più stupefacente di questi 30 anni è questa domanda di significato: ‘Perché ci siamo?’ La domanda ‘Perché abitiamo questa terra?’ Tarkovsky l’anno che venne al Meeting disse: “Se non avessimo più questa domanda non saremmo più degni di chiamarci uomini”. Proprio questa domanda - abbiamo sperimentato in questi trenta anni - è ciò che mette veramente insieme tutti. Non solo mette insieme, ma crea proprio un’occasione di rapporto. Perché la domanda di senso è qualcosa che è prima e al di là di ogni ideologia, prima e al di là di ogni differenza. E questo è ciò che ha portato in tutti questi anni centinaia e centinaia di ospiti, di relatori al Meeting, che continua a portare tutti i visitatori. E’ incredibile, perché è una di quelle cose cui io alle volte penso e dico: “Ma è proprio vero? Sì è proprio vero!” E’ vero che questo è ciò che interessa a tutti gli uomini.

 
D. – L’edizione di quest’anno sarà inaugurata dallo spettacolo teatrale “Miguel Mañara” di Milosz. Perché questa scelta?

 
R. - “Miguel Mañara” è un testo caro alla nostra storia, alla nostra esperienza, è un testo che don Giussani ci ha sempre letto e con il quale ha sempre accompagnato la nostra storia cristiana. Il “Miguel Mañara” è la vicenda di un uomo che non ha mai rinunciato al suo desiderio – “il desiderio è qui più forte e più ardente che mai”, dice lui nella prima scena – e il suo desiderio lo ha portato al peccato, alla trasgressione, alla corruzione e, in fondo lo sta portando – e questo è l’inizio del dramma – anche alla distruzione di se stesso, proprio perché questo desiderio, non avendo trovato l’oggetto suo ultimo, è diventato ormai soltanto noia, dice appunto Mañara. Sono alcuni incontri che Mañara fa nella sua vita che lo condurranno proprio a non abbandonare il suo desiderio, ma a trovare il compimento totale del suo desiderio. Quindi, è una vicenda che centra il cuore del grande tema del Meeting e che soprattutto centra il cuore del tema di quest’anno, che è: “La conoscenza è sempre un avvenimento”. Mañara conosce sempre più la verità della sua vita attraverso avvenimenti che gli accadono.

 
D. – Altri importanti appuntamenti del Meeting sono le mostre. Vuole parlarci di qualcuna in modo particolare...

 
R. – Le mostre del Meeting, anche quest’anno, hanno varie angolature. Abbiamo mostre d’arte, con una bellissima mostra sul ’400 italiano: “L’avventura della conoscenza” nella pittura di Masaccio, Beato Angelico e Piero della Francesca; un’altra mostra sarà sulle basiliche cristiane. E poi avremo delle mostre che invece fanno incontrare pezzi di realtà. Quest’anno il pezzo di realtà è il rione Sanità di Napoli. Avremo, quindi, mostre storiche, per esempio quella sulle “Reducciones” del Paraguay, che è stata fatta da una persona – padre Aldo Trento – che attualmente è missionario in Paraguay e che è andato lì proprio sulla spinta e sulla mossa di rifare in quei luoghi quello che i gesuiti avevano fatto al tempo delle “Reducciones”. Questi sono alcuni flash sugli eventi di quest’anno. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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