2009-08-17 15:10:11

L’arcivescovo di Colombo: il Santuario mariano di Madhu simbolo di pace per lo Sri Lanka


Dopo 30 anni, lo scorso 15 agosto, pellegrini - cattolici e non - dello Sri Lanka hanno potuto raggiungere senza problemi il Santuario della Vergine di Madhu, una tradizione iniziata 400 anni fa. Fino ad ora, la guerra tra Tigri tamil ed esercito aveva reso inaccessibile per lungo tempo il luogo di devozione mariana. La Messa nel Santuario è stata celebrata dall’arcivescovo di Colombo, mons. Malcom Ranjth, che - al microfono di John Kelly, della nostra redazione inglese - si sofferma sull’importanza di questo avvenimento per la Chiesa e per tutto il popolo dello Sri Lanka: RealAudioMP3

R. – Well, personally I have had much link with the shrine, because even as a boy …
Personalmente, ho un rapporto molto forte con il Santuario, perché ci sono andato fin da bambino e lo considero una delle fonti della mia vocazione. Mi è sempre piaciuto andarci. Abbiamo avuto ora, dopo tanti anni di divieto, la possibilità di fare questo pellegrinaggio, tutta la gente dello Sri Lanka, riprendendo così una devozione antica. Dopo l’inizio della guerra, non era più stato possibile, ed ora tutti possiamo tornarci. Per noi è stato molto importante!
 
D. – La sua omelia durante la Messa di ieri è stata largamente ripresa. Ce la può riassumere brevemente?
 
R. – Basically what I said is that violence or war are not the ways to solve problems …
Fondamentalmente, ho detto che la violenza e la guerra non sono la strada giusta per risolvere i problemi tra le persone, soprattutto se veramente ci consideriamo esseri umani. Ecco perché la violenza non dovrà mai più essere utilizzata come metodo di risoluzione dei problemi. E ho rivolto un appello forte a tutti, specie ai membri delle maggiori comunità cingalesi, ai buddisti e agli altri, affinché siano magnanimi nell’approccio alla questione delle comunità tamil, suggerendo in modo particolare al governo che un modo per sanare le ferite sia quello di lavorare affinché gli sfollati possano tornare ai loro villaggi quanto prima. Ho detto anche che questa festa sarebbe stata ancora più gioiosa se queste persone avessero potuto unirsi a noi nei festeggiamenti. Abbiamo rivolto loro l’invito e speriamo che al più tardi per la festa dell’anno prossimo, tutti possano unirsi a noi.







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