2009-08-15 15:50:59

La Chiesa del Nicaragua difende dialogo e democrazia


"Oggi più che mai occorre praticare la tolleranza e la pace. Nell'esposizione e difesa delle proprie idee e convinzioni è necessario non cadere nella tentazione della violenza". Così si legge in una nota diffusa dall'arcidiocesi di Managua, in Nicaragua, dopo l’aggressione, mercoledì scorso, a un gruppo di persone appartenenti all'ong “Coordinadora civil” che si trovavano nei pressi della cattedrale. Il vescovo ausiliare e vicario generale, mons. Mons. Silvio José Báez Ortega, ha manifestato forte allarme “perché - ha detto - non si è trattato di un fatto isolato, bensì dell'espressione di una politica intollerante e irriguardevole nei confronti della libertà di parola e di mobilità alla quale ogni cittadino ha pieno diritto”. Secondo il presule l’aggressione, in qualche modo, ha toccato lo stesso recinto sacro del tempio, configurando una “profanazione”. Nel Paese, ha rilevato mons. Silvio José Báez, “è urgente la pace e questa, per i cristiani, è assenza di ogni tipo di violenza e al tempo stesso impegno forte a favore del benessere dell’altro, a prescindere dalla sua filiazione politica, ideologica, religiosa e dalla sua condizione sociale”. Intanto, ieri, lo stesso vicario della curia ha ricevuto una proposta di riforma della legge elettorale che è stata elaborata dall'Istituto per lo sviluppo e la democrazia (Ipalde), consegnata anche alle rappresentanze diplomatiche con sede a Managua. Il testo porta la firma di 14 organizzazioni della società civile e propone l’apertura di un dibattito finalizzato a introdurre riforme che possano evitare irregolarità elettorali, come quelle accadute nelle amministrative del novembre scorso, senza però modificare la Carta costituzionale del Paese. Mons. Silvio Báez Ortega ha assicurato che, nell'eventualità che si apra il "dialogo nazionale" auspicato dalla Chiesa nicaraguense da diversi mesi, richiesta finora inascoltata, la questione sarà posta ai suoi interlocutori. Sempre ieri, il vescovo di Estelì e vicepresidente della Conferenza episcopale, mons. Abelardo Mata ha rivelato alla stampa locale di aver ricevuto diverse minacce di morte via web. In Nicaragua si vive un clima di grave intolleranza da quando le elezioni amministrative del novembre 2008, vinte dal partito del presidente Daniel Ortega, il “Fronte Sandinista”, sono state definite “irregolari, non trasparenti e piene di frodi” sia all’interno sia all’esterno del Paese. Fino ad oggi tutti gli appelli dell’Episcopato volti a cercare nel dialogo fra le parti il modo di superare le divergenze e dare slancio ai consensi, sono rimasti inascoltati. (A cura di Luis Badilla)







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