L'arcivescovo di New York: il secolarismo cerca di emarginare la Chiesa Cattolica
“Signore, le sfide non mancano mai”, ha detto l’arcivescovo di New York, Timothy Dolan.
Parlando all’agenzia di stampa Cna, sulla situazione della Chiesa cattolica nel suo
Paese. Dolan, da febbraio a capo di un’arcidiocesi da 2,6 milioni di fedeli, ha spiegato
che per i cristiani di oggi la sfida vera in fondo è la stessa che Gesù ha indicato
alla Pentecoste: “Andate e predicate il Vangelo”. Per farlo, però, ci sono alcuni
ostacoli da affrontare. Il primo a preoccupare l’arcivescovo è l’instabilità della
famiglia: negli Stati Uniti, dove soltanto il 50 per cento dei giovani cattolici sceglie
di sposarsi, la vera crisi di vocazioni riguarda il matrimonio, fedele e pieno di
amore. “Se ce ne occupiamo – ha detto -, avremo tutti i sacerdoti e le suore di cui
abbiamo bisogno”. La seconda sfida riguarda le infrastrutture: parrocchie, scuole,
programmi di educazione religiosa, associazioni caritative e ospedali “hanno rafforzato
la Chiesa per oltre 200 anni”, mentre ora lottano per sopravvivere. E’ necessario
rafforzare tutte queste istituzioni, ha spiegato l’arcivescovo, perché “ora più che
mai la Chiesa ha bisogno di un volto pubblico” davanti a chi vorrebbe privare la Chiesa
di ogni tipo di testimonianza. Il numero di coloro che si allontanano dalla Chiesa,
poi, è preoccupante: “Mi spavento – ha raccontato Dolan – quando scopro che il secondo
gruppo religioso maggiormente identificabile degli Stati Uniti sono coloro che dicono
‘Una volta ero cattolico’”. Ma essere cattolico, ha spiegato l’arcivescovo, è un dato
di fatto, appartiene al nostro dna. E’ come essere membro di una famiglia, “una famiglia
soprannaturale”: “puoi sentirti deluso, puoi non farti vedere al pranzo della domenica,
puoi non andare pazzo per un paio di cose... ma ne fai sempre parte”. L’ultima grande
sfida da affrontare è il ritorno sulla scena pubblica “di Dio, della morale, della
virtù e della Chiesa”: “Ciò che rende grande l’America – ha sottolineato – è che la
religione ha sempre avuto un posto forte e rispettato”, mentre chi cerca di escludere
la voce della Chiesa ha a che fare con il “secolarismo galoppante”. “Abbiamo qualcosa
da dire – ha detto Dolan – e, accidenti, vogliamo dirla”. (V.F.)