Il Consiglio di Sicurezza si divide sulla difesa di Aung San Suu Kyi
Cresce l’indignazione dell’opinione pubblica internazionale per la condanna di Aung
San Suu Kyi. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si unisce alle richieste
dell'Unione Europea e dell'Onu per la liberazione "immediata" e "senza condizioni"
della leader dell'opposizione e degli altri detenuti politici. In seno al Consiglio
di Sicurezza delle Nazioni Unite si è tuttavia consumata l’ennesima divisione su un
testo di condanna nei confronti del Myanmar. Il servizio di Marco Guerra:
Il Consiglio
di Sicurezza dell’Onu era convocato ieri in seduta straordinaria per redigere un documento
critico nei confronti della giunta militare birmana ma le perplessità di alcune nazioni
si sono concretizzate con il rifiuto adottare la bozza promossa dagli Stati Uniti.
La Cina, che aveva già intimato di rispettare la sovranità della giustizia birmana,
ha espresso fin da subito la volontà di bloccare la dichiarazione di condanna. Determinanti
anche i dubbi di Russia, Vietnam e Libia. La riunione dei 15 membri dell’organismo
dell’Onu è stata quindi interrotta sul nascere e rinviata a stasera per prendere ulteriore
tempo. Difficilmente, però, si riuscirà a coinvolgere Russia e Cina sul testo di Washington.
Non è la prima volta, infatti, che i due Paesi bloccano tale misura. Tifone
Marakot Almeno 108 morti a Taiwan, 22 nelle Filippine e 8 in Cina. Si aggrava
il bilancio delle vittime del tifone Morakot che imperversa da domenica scorsa nell'est
asiatico. Il tifone ha causato inoltre ingenti danni materiali e migliaia di sfollati.
Continuano, intanto, le operazioni di soccorso nel sud di Taiwan, colpito dall’inondazione
più violenta che il Paese ricordasse da almeno 50 anni. I soccorritori avrebbero finora
messo in salvo almeno 700 persone bloccate da giorni sulle montagne dell’isola ormai
ricoperta da fango. Circa 30 mila abitazioni sono sprovviste di energia elettrica
ed oltre 750 mila non hanno fornitura idrica. Secondo il Consiglio dell'agricoltura
i danni dovuti alla distruzione dei terreni ammontano ad almeno 160 milioni di euro.
Un’altra tempesta stagionale, il tifone Etau, si è abbattuta in questi giorni sulle
coste del Giappone provocando frane e alluvioni che sono costate la vita ad almeno
15 persone.
Filippine Nel sud delle Filippine si riaccende lo scontro
tra l’esercito di Manila e i miliziani islamici di Abu Sayyaf. Il bilancio dei nuovi
combattimenti che imperversano nell’isola di Basilan è di almeno 54 vittime, di cui
23 soldati e 31 ribelli. Fonti militari affermano che gli scontri sono scaturiti da
un'operazione militare “lanciata per rinforzare lo stato di diritto nella regione”
in cui si trova la principale base di addestramento del gruppo fondamentalista.
Pakistan Almeno
15 persone sono rimaste uccise in scontri tra le forze filo-governative pachistane
e militanti affiliati al cosiddetto signore della guerra talebano, Baitullah Mehsud.
Secondo fonti ufficiali dell'Intelligence pachistana l'esercito ha bombardato stamattina
alcune postazioni dei ribelli nel nord ovest del Paese uccidendo otto militanti nel
distretto tribale di Kurram.
Attentati nella città irachena di Kirkuk Quattro
poliziotti sono stati uccisi e altri sette hanno riportato gravi ferite in due diversi
attentati avvenuti nella serata di ieri a Kirkuk, circa 250 km a Nord di Baghdad.
Il più grave è avvenuto nel quartiere di Raheem Awa, dove un’autobomba è esplosa quando
degli agenti di polizia hanno tentato di disinnescarla.
Human Rights Watch:
Hamas a Gaza usò scudi umani Il gruppo estremista palestinese Hamas ha commesso
crimini di guerra usando civili palestinesi come "scudi umani" durante l'offensiva
denominata Piombo fuso, lanciata dall'esercito israeliano alla fine dello scorso dicembre.
Lo afferma Human Rights Watch, organizzazione internazionale per la difesa dei diritti
umani che per la prima volta riconosce pubblicamente quello che Israele sostiene da
tempo. In ogni caso, precisa il comunicato, questo non giustifica i presunti crimini
che l'esercito israeliano ha a sua volta commesso. Il rapporto di Human Rights Watch
arriva una settimana dopo la relazione diffusa dal ministero degli Esteri israeliano
sull’operazione a Gaza.
Libano Un'esplosione nella città di Tripoli,
nel Nord del Libano, ha provocato oggi il ferimento di tre persone tra cui un bambino.
Un ordigno ha colpito il quartiere di Jabal Mohsen, dove risiede la minoranza religiosa
alawita.
Accordo Usa-Svizzera sul segreto bancario Svolta storica
in Svizzera: l'Unione banche svizzere e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo in
base al quale il fisco di Washington riceverà i nomi di migliaia di clienti americani
che hanno depositato i loro risparmi presso l’istituto elvetico, evadendo gli obblighi
fiscali. La firma ufficiale del patto avverrà tra qualche giorno. Solo allora se ne
conosceranno i dettagli per capire come la Svizzera abbia conciliato l'accordo con
il segreto bancario.
Nave scomparsa È giunta oggi la notizia della
scomparsa di una nave mercantile maltese, proveniente dalla Finlandia e diretta in
Algeria, nell’Oceano Atlantico. A bordo ci sono 15 russi. L’imbarcazione, di cui non
si hanno notizie da due settimane, sarebbe stata vittima, secondo l’Interpool, di
un atto di pirateria.
Honduras Nuova ondata di scontri in Honduras,
dove continuano le proteste per il golpe del 28 giugno scorso. La polizia ha lanciato
gas lacrimogeni per disperdere la folla di milioni di sostenitori del presidente deposto
Zelaya, che hanno risposto scagliando pietre.
Vladimir Putin in visita in
Abkhazia Ad un anno dalla guerra lampo con la Georgia, la Russia mantiene le
sue posizioni sul riconoscimento delle ex repubbliche sovietiche dell’Abkhazia e dell’Ossezia
del Sud come Stati indipendenti. Il premier russo, Vladimir Putin, arrivato ieri a
sorpresa in Abkhazia, sfidando la Georgia e l’Onu ha promesso alla regione separatista
sostegno militare e investimenti nel settore della Difesa pari a 500 milioni di dollari.
La polizia locale ha aperto intanto un'indagine per terrorismo sulle due esplosioni
verificatesi ieri, in coincidenza con la visita del premier, che hanno provocato due
morti e sette feriti. Il secondo ordigno è esploso vicino ad un ristorante in cui
si trovavano giornalisti e la delegazione russa di Putin. (Panoramica internazionale
a cura di Marco Guerra e Mariella Pugliesi) Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LIII no. 225 E' possibile ricevere
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