A Manila la plenaria della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche
Il cristianesimo in Asia “ha bisogno di un rinnovamento continuo” e “della costruzione
di una vera Chiesa locale” capace di dialogare con le culture, le religioni e i popoli
del continente. Sono le parole di mons. Orlando B. Quevedo, arcivescovo di Cotabato
(Filippine). Il segretario della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche
(Fabc), ha aperto così la IX Assemblea plenaria dell’organismo, fondato nel 1975,
che in questi giorni raccoglie a Manila 137 delegati in rappresentanza di 23 Paesi
del continente. Dopo l’incontro del 2004 in Corea, dedicato al ruolo della famiglia
in Asia, i vescovi del continente si ritrovano nella capitale filippina per sei giorni
di lavori, fino al 16 agosto, sul tema “Vivere l’Eucaristia in Asia”. Il IX incontro
della Fabc, riferisce l'agenzia AsiaNews, si è aperto il 10 agosto con una Messa solenne
presieduta dal cardinale Francis Arinze, inviato speciale di Benedetto XVI alla Plenaria.
Il prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino ha ricordato nella sua
omelia che il tema scelto per l’incontro è decisivo per il futuro della Chiesa nel
continente. Aprendo i lavori mons. Quevedo ha parlato della missione della Chiesa
in Asia. Il continente, che raccoglie il 60% della popolazione della terra, attende
la parola di Dio e si offre alla Chiesa come un luogo d’incontro. “In molti posti
dell’Asia - ha ricordato il presule - la testimonianza silenziosa della fede resta
l’unico modo per proclamare il regno di Dio”. Per il vescovo di Cotabato i cristiani
del continente sono invitati a guardare l’esempio di questi fedeli per far fiorire
una nuova evangelizzazione. Essa deve partire “dalla costruzione di una vera Chiesa
locale” attenta soprattutto ai giovani e ai poveri, e impegnata nella formazione dei
fedeli laici a una fede consapevole, missionaria e capace di un’autentica partecipazione
alla vita delle comunità. (V.V.)