A Fatima, pellegrinaggio per i migranti guidato dall'arcidiocesi brasiliana di Porto
Alegre
Si conclude oggi in Portogallo il pellegrinaggio internazionale di agosto al Santuario
di Fatima, presieduto dal vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Porto Alegre, mons.
Alessandro Carmelo Ruffinoni. Il pellegrinaggio rientra nell’ambito della Settimana
del migrante che si concluderà sabato prossimo in Portogallo. Sul significato di questa
Settimana ascoltiamo, al microfono di Cristiane Murray, collega della
redazione brasiliana, mons. Alessandro Carmelo Ruffinoni:
R. – E’ una
settimana intensa di preghiere, di incontri, che culminerà con la fiaccolata di notte,
con la recita del Rosario. Durante la Santa Messa, terminata a mezzanotte con la processione
della Madonna, il popolo, tutto intorno, pregava, cantava con le fiaccole, con le
candele. Quest’immagine mi ha ricordato Papa Giovanni XXIII che, guardando il popolo
riunitosi per salutare l’apertura del Concilio ecumenico Vaticano II, si commosse
talmente tanto da iniziare a dire: “Guardate, persino la luna è venuta a godersi questo
spettacolo di fede di tante persone”. Tante persone erano lì per chiedere allo Spirito
Santo una nuova luce, un nuovo spirito per la Chiesa. Il Concilio Vaticano II senz’altro
è stato, e continua ad essere, una grande apertura della Chiesa al mondo. Anche qui
si è voluto ripetere questo gesto di fede, questa presenza di piccole candele che
sono piccole luci che ogni cristiano ha nel suo cuore, perché la grande luce è Gesù! D.
- Quale testimonianza volete dare? R. - Noi vogliamo portare
Gesù al mondo, al mondo che ancora ha bisogno di Dio, di fraternità, di solidarietà.
Questi migranti sono gli strumenti – come diceva Giovanni Battista Scalabrini – nelle
mani della Provvidenza, per spargere nel mondo Dio, la fede, la fraternità. Con questo
gesto noi vogliamo anche dire che il problema migratorio non possiamo risolverlo solo
con le leggi. Nessuno può fermare le migrazioni. D. - Come aiutare
i migranti? R. - Dobbiamo aiutare i migranti ad essere accolti.
Senz’altro il dialogo, sia della Chiesa e sia soprattutto degli Stati tra di loro,
è importante per poter vedere come meglio risolvere questo problema. E’ un fenomeno,
quello delle migrazioni, che esiste da quando esiste il mondo, per cui dobbiamo vedere
insieme come possiamo meglio accogliere questo desiderio dell’uomo di volere una vita
migliore, di volere per la sua famiglia una scuola, un ospedale, un lavoro, una casa
migliore di quelli che ha.