2009-08-12 12:12:14

Il Papa all'udienza generale: i sacerdoti amino Maria con devozione filiale. Appello alla solidarietà per le popolazioni asiatiche colpite dal tifone


“Maria, Madre dei sacerdoti” è stato il tema al centro della catechesi del Papa all’udienza generale a Castel Gandolfo. Benedetto XVI ha poi lanciato un appello alla solidarietà per le popolazioni asiatiche colpite dal tifone. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

Il Papa, in prossimità della solennità dell’Assunzione e nel contesto dell’Anno Sacerdotale, parla del nesso tra Maria e il sacerdozio, “un nesso profondamente radicato nel mistero dell’Incarnazione”. Per farsi uomo – spiega - Dio “aveva bisogno del 'sì' libero di una sua creatura”:
 
“Dio non agisce contro la nostra libertà. E succede una cosa veramente straordinaria: Dio si fa dipendente dalla libertà, dal 'sì' di una sua creatura; aspetta questo 'sì'. San Bernardo di Chiaravalle, in una delle sue omelie, ha spiegato in modo drammatico questo momento decisivo della storia universale, dove il cielo e terra e Dio stesso aspettano che cosa dirà la sua creatura”.
 
“Il 'sì' di Maria è quindi la porta attraverso la quale Dio è potuto entrare nel mondo, farsi uomo. – ha proseguito il Papa – Così Maria è realmente e profondamente coinvolta nel mistero dell’Incarnazione, della nostra salvezza” attuata da Cristo attraverso il dono di sé sulla Croce. Qui Gesù affida Maria al discepolo prediletto:
 
“Il Vangelo ci dice che da questo momento San Giovanni, il figlio prediletto, prese la Madre Maria 'nella propria casa'. Così è nella traduzione italiana; ma il testo greco è molto più profondo, molto più ricco. Potremmo tradurlo: ‘prese Maria nell’intimo della sua vita, del suo essere, 'eis tà ìdia', nella profondità del suo essere’. Prendere con sé Maria, significa introdurla nel dinamismo dell'intera propria esistenza - non è una cosa esteriore - e in tutto ciò che costituisce l’orizzonte del proprio apostolato”.
 
C’è dunque un “peculiare rapporto di maternità” alla base della predilezione di Maria per i presbiteri. E la Madre di Dio predilige i sacerdoti per due ragioni:
 
“Perché sono più simili a Gesù, amore supremo del suo cuore, e perché anch’essi, come Lei, sono impegnati nella missione di proclamare, testimoniare e dare Cristo al mondo. Per la propria identificazione e conformazione sacramentale a Gesù, Figlio di Dio e di Maria, ogni sacerdote può e deve sentirsi veramente figlio prediletto di questa altissima ed umilissima Madre”.
 
Il Concilio Vaticano II – sottolinea il Papa – invita i sacerdoti a venerare ed amare Maria, guardando a Lei “come al modello perfetto della propria esistenza”. Quindi eleva una preghiera:
 
“Preghiamo perché Maria renda tutti i sacerdoti, in tutti i problemi del mondo d'oggi, conformi all’immagine del suo Figlio Gesù, dispensatori del tesoro inestimabile del suo amore di pastore buono. Maria, Madre dei sacerdoti, prega per noi!”.
 
Infine, dopo i saluti nelle varie lingue, il pensiero del Papa è andato “alle numerose popolazioni che nei giorni scorsi sono state colpite dalla violenza del tifone nelle Filippine, a Taiwan, in alcune provincie sud-orientali della Repubblica Popolare Cinese e in Giappone, Paese, quest’ultimo, provato anche da un forte terremoto”: il maltempo ha causato decine di vittime e grandi devastazioni:
 
“Desidero manifestare la mia vicinanza spirituale a quanti si sono venuti a trovare in condizioni di grave disagio e invito tutti a pregare per loro e per quanti hanno perso la vita. Mi auguro che non manchino il sollievo della solidarietà e l’aiuto dei soccorsi materiali”.







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