2009-08-12 16:49:27

Gli insegnanti di religione impugneranno la sentenza del Tar


Il ministro dell’istruzione Gelmini ha annunciato che ricorrerà al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar; sulla stessa linea Orazio Ruscica segretario nazionale dello Snadir, il Sindacato Autonomo degli Insegnanti di Religione, che ribadisce che la quarta sezione del Tribunale amministrativo del Lazio ha già provato a marginalizzare, in passato l’insegnamento della religione. Massimiliano Menichetti lo ha intervistato:RealAudioMP3


R. – Noi ci costituiremo in giudizio e impugneremo la decisione della sezione quattro del Tar del Lazio, come già abbiamo fatto nel 2007: anche allora abbiamo fatto ricorso sempre presso questa sezione, che è ostinata; il Consiglio di Stato ha definito “priva di consistenza” e ha bocciato la decisione della sezione quattro. Ed è la stessa cosa adesso. La sentenza della sezione quattro non fa altro che dire che chi lavora deve essere penalizzato: cioè, gli studenti che durante l’anno fanno una materia in più rispetto agli altri devono vedere poi alla fine dell’anno penalizzato il loro lavoro.
 
D. – Ecco: ricordiamo la questione dei crediti formativi che vengono dati a chi frequenta l’ora di religione: in realtà gli stessi crediti vengono assegnati a chi frequenta l’ora sostitutiva a quella di religione …
 
R. – Sì! Non solo: ma anche la certificazione di uno studio individuale assistito da parte degli insegnanti. Insomma, nel credito viene valutato sia la religione sia la materia alternativa sia lo studio individuale assistito e certificato dall’insegnante.
 
D. – Quindi non si lede il diritto di libertà e non si lede il principio di laicità?
 
R. – No, assolutamente. Qui c’è un’altra confusione. Lo Stato, l’amministrazione, riconosce un impegno da parte dello studente e dice: tu hai fatto qualcosa durante l’anno? Ti sei impegnato? Bene, io te lo riconosco.







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