Al via a Colle Don Bosco, nel torinese, il raduno europeo del Movimento Giovanile
Salesiano. Con noi, il coordinatore italiano, Michele Zecchin
Sono i paesaggi medievali della provincia di Torino a far da sfondo al “Confronto
Giovani”, raduno europeo del Movimento Giovanile Salesiano al via oggi al Colle Don
Bosco. Più di 300 ragazzi, accomunati dal carisma del padre fondatore Don Bosco, alterneranno,
fino a domenica prossima, momenti di preghiera e testimonianze dell’azione evangelizzatrice
salesiana in Europa. Il servizio di Mariella Pugliesi:
Era dal 2004
che i giovani animatori salesiani di tutta Europa non avevano l’occasione di incontrarsi.
Nei luoghi dove vissero e operarono Don Bosco e Madre Mazzarello, i giovani salesiani
e le Figlie di Maria Ausiliatrice inizieranno un cammino comune, guidato dalla gioia
di operare, pensare ed agire come un’unica famiglia salesiana, che ha come missione
il percorso spirituale ed educativo della gioventù. Il coordinatore nazionale del
Movimento giovanile salesiano italiano, Michele Zecchin, si sofferma
sullo spirito e le finalità dell’evento:
"L’obiettivo del confronto
europeo è quello di far conoscere i giovani delle diverse parti d’Europa e condividere
idee, valori, momenti di formazione, conoscere ciò che fanno nelle varie realtà d’Europa
e trovare delle progettualità future per poter collaborare a livello europeo, ognuno
nelle proprie nazioni. Ancora, avere un filo rosso che accomuni tutto quanto il Movimento
Giovanile Salesiano a livello europeo. Il confronto avviene proprio qui nel Colle,
nei luoghi salesiani, dove Don Bosco è nato, ha vissuto, ha operato e ha fatto grandi
cose. Noi, come giovani del Movimento Giovanile Salesiano, siamo molto legati a questi
luoghi". Tutte le attività in programma, compresi i pellegrinaggi
nei luoghi salesiani del Colle Don Bosco, Torino e Mornese saranno scanditi dallo
slogan: “Testimoni di Cristo nello spirito di Don Bosco”. Ancora Michele Zecchin: "Essere
testimoni di Cristo, come chiede anche Benedetto XVI, per noi è molto importante.
Quello che la Chiesa ci propone di fare, cerchiamo sempre di farlo volentieri e nel
migliore dei modi. Il nostro sguardo di riferimento è sempre Don Bosco, nostro padre,
maestro ed amico. Il tema verrà sviluppato principalmente nei quattro ambiti cari
a Don Bosco: il tema della casa e della testimonianza, quello della Chiesa, quello
del cortile e quello della scuola. E ad esempio per parlare del tema della casa e
della testimonianza, durante le giornate, faremo dei lavori di gruppo e avremo delle
testimonianze di alcuni giovani che lavorano in alcune case, in case famiglia. Uno
dei temi di questo confronto è proprio quello di poter trovare delle soluzioni, delle
modalità per incontrare i giovani. Cercheremo di ascoltare i giovani, i giovani europei,
le loro problematiche e cosa incontrano nelle loro attività quotidiane e di animazione.
La santità consiste nello stare molto allegri - diceva Don Bosco - non bisogna fare
cose straordinarie: quindi, credo, un sorriso, invitare un giovane a giocare nel proprio
oratorio, accoglierlo nella propria casa un pomeriggio per giocare assieme, portarlo
in un gruppo di amici per condividere alcune tematiche. L’accoglienza, la fraternità
e il senso di comunione devono essere le prime cose per “agganciare”, “prendere” un
giovane, accedere a quel punto del suo cuore, dove c’è sicuramente del bene, come
diceva Don Bosco".