Lettera dell’arcivescovo di Papeete sull’Anno Sacerdotale
Anno Sacerdotale come occasione per conoscere la vita dei santi sacerdoti e dei missionari
che hanno portato la parola del Signore a Tahiti, in Oceania. È il messaggio, riportato
dall’Agenzia Fides, dell’arcivescovo di Papeete, mons. Hubert Coppenrath, nella sua
lettera pastorale per l’inizio dell’Anno Sacerdotale. Il presule sottolinea come l’anno
si rivolga non soltanto ai preti ma anche alla Chiesa poiché tutti devono rinnovare
la visione del sacerdote per meglio collaborare con loro e aiutarli nell’adempiere
alla loro missione verso la santità. E’ importante, secondo mons. Coppenrath, che
il sacerdote si senta amato ma in modo tale che sia stimolato a corrispondere sempre
di più all’attesa di Colui che lo ha scelto, Gesù. Un’attenzione speciale deve essere
accordata, continua il presule, alla promozione delle vocazioni al ministero ordinato.
Riprendendo quanto affermato da Benedetto XVI e quanto ha scritto il cardinale Claudio
Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero, l’arcivescovo di Papeete richiama
i tre obiettivi fondamentali dell’Anno Sacerdotale: “Pienamente umano come Gesù, il
prete è anche, come Lui, consacrato; ciò significa che la sua persona e la sua attività
appartengono totalmente a Dio. Per essere un testimone di Gesù Cristo, il sacerdote
deve vigilare per guardare la sua vita in perfetta trasparenza e deve applicarsi per
mantenere una coerenza costante tra quello che dice e quello che fa. Uomo di pace
e di unità si sforza di riunire i fedeli nella carità sull’esempio del Buon Pastore”.
(M.P.)