Venezuela: preoccupazione dei vescovi per alcuni eventi della vita politica
La Conferenza episcopale del Venezuela ha pubblicato l’altro ieri con la firma dei
quattro presuli membri della presidenza, sotto la guida dell’arcivescovo di Maracaibo
mons. Ubaldo R. Santana Sequela, una breve dichiarazione per fare il punto sulla situazione
del Paese proprio nel momento in cui cominciano le vacanze estive. Un periodo che
- scrivono i vescovi - “dovrebbe essere uno spazio per il riposo e la distensione”
e dunque un’occasione “per rinnovare la speranza, la voglia di vivere e lavorare per
il bene personale e collettivo”. Nonostante questi auspici, i vescovi dichiarano di
“constatare con preoccupazione”, però, come le vacanze di quest’anno siano iniziate
sotto il segno dell’ “approvazione frettolosa e senza dibattito di nuove leggi e ordinamenti,
la chiusura di numerose radioemittenti e il ricorso alla violenza da parte di gruppi
che agiscono senza controllo”. Inoltre - osservano i presuli venezuelani - il Paese
ha continuato ad assistere a numerose perquisizioni senza motivo così come all’applicazione
di multe, atti in cui il denominatore comune è l’uso della forza. Nel campo internazionale,
i vescovi rilevano poi “le tensioni che si sono create per via dei conflitti con l’Honduras
e la Colombia”. “Tutte queste situazioni - precisa la dichiarazione - sono causa di
inquietudine e angoscia fra la popolazione”. La chiusura di numerose radiostazioni
- si legge nel comunicato - “mette in dubbio il pluralismo e la libertà d’espressione
che la legge garantisce. D’altra parte, la misura colpisce centinaia di venezuelani
e venezuelane che resteranno senza un’occupazione e senza un futuro per le loro famiglie”.
I presuli denunciano anche l’approvazione, in prima lettura, della Legge organica
sul sistema educativo nazionale perché fatta “da un giorno all’altro (…), senza dibattito
e senza tener conto del contributo fornito tempestivamente da parte di diverse organizzazioni
della società civile. Tutto ciò “mina la partecipazione cittadina, serena e dialogante,
e naturalmente ostacola il bene comune della società”. Con riferimento alla continua
polemica delle autorità venezuelane nei confronti di quelle della Colombia, che ormai
va avanti da diversi anni, i vescovi ritengono che “questo conflitto ostacoli la convivenza
pacifica desiderata dai due Paesi e la tranquillità” di tantissimi “colombiani che
vivono e lavorano in Venezuela” (…), mettendo in “pericolo la sopravvivenza di migliaia
di persone e famiglie che vivono dello scambio commerciale tra le due nazioni”. Infine,
la Conferenza episcopale del Venezuela “chiede a tutti, al governo e ai cittadini,
di agire per aprire spazi di dialogo e intesa, centrando l’attenzione sui problemi
più urgenti della popolazione”. Concludendo la propria esortazione, i presuli citano
come urgenti necessità da curare: l’insicurezza dei cittadini, l’instabilità nel campo
lavorativo e “il rispetto del tempo vocazionale inteso come quel tempo che serve per
alimentare lo spirito con i valori superiori della carità e dell’amicizia”. (A
cura di Luis Badilla)