2009-08-09 14:23:23

Al via oggi il pellegrinaggio dei giovani francescani europei verso Santiago di Compostela


Era il 1214 quando San Francesco si recava in pellegrinaggio in Spagna sulla tomba dell’apostolo Giacomo. A quasi 800 anni di distanza e in attesa delle celebrazioni, nel 2010, dell’Anno Santo Compostelano, un migliaio di giovani francescani del Vecchio Continente ripercorrono quell’antico cammino verso Santiago. Sono i partecipanti al 2° Meeting francescano europeo: l’iniziativa che ha preso il via oggi si concluderà il prossimo 15 agosto e prevede un ricco calendario di attività, tra celebrazioni, momenti di festa e spazi di formazione intorno ai valori della fede, della pace, dell’attenzione agli ultimi e della salvaguardia del Creato. Attesi al meeting il ministro generale dei frati minori, padre Josè Rodriguez Carballo e l’arcivescovo di Tegucigalpa, in Honduras, il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga. Paolo Ondarza ha intervistato uno degli organizzatori, fra Lorenzo Assolani:RealAudioMP3

R. - Il meeting francescano è incentrato sul riscoprire i valori francescani, specialmente quello dell’ “itineranza” e dell’essere pellegrini, forestieri in questa terra. Francesco ha aperto il Vangelo e ha trovato in quelle parole: “Andate e annunciate al mondo il mio Vangelo. Non portate con voi né bastone, né bisaccia, né sandali”. Andare con una totale fiducia, è questo che vogliamo rivivere: un andare mettendo la nostra vita nelle mani del Signore.

D. – La meta del cammino è Santiago da Compostela, termine di un cammino - voi dite - ma anche l’inizio di una vita nuova. Perché?
 
R. – L’inizio di una vita nuova, perché il tutto non si fermerà in quei sei giorni in cui diventeremo dei pellegrini, ma daremo la possibilità ai giovani di continuare questa testimonianza nei loro ambienti di vita.

 
D. - “Buen camino, buena gente”: l’augurio del Cammino di Santiago è anche un augurio tipicamente francescano e chiunque cammina sogna un giorno di arrivare… Il camminare trasforma ogni camminatore in un cercatore di infinito...

 
R. - Siamo pieni di tante cose eppure viviamo ogni giorno dei vuoti, perché a volte manca l’essenziale. Noi in questo cammino vorremmo far cogliere l’essenziale. Possiamo vivere con poco, l’importante è che in quel poco entri la presenza del Signore.

 
R. - Questo meeting può essere anche l’occasione per riscoprire le radici cristiane e, perché no, francescane dell’Europa…

 
R. – Noi siamo circa 800 e ci ritroviamo da tutte le parti d’Europa. Per noi italiani forse sembra una cosa poco importante, ma per gli altri è un’opportunità grandissima. E’ difficile a volte incontrarsi insieme per poter esprimere anche i nostri valori.

 
D. – Due sono i pilastri, i testimoni: San Giacomo e San Francesco. San Francesco che si fece pellegrino proprio verso Santiago…

 
R. – Sarà sicuramente bello riscoprire un percorso francescano ma anche la visita di un luogo sacro. San Giacomo dice nella sua Lettera: “Avrete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni”. Noi vogliamo carpire, portare dentro di noi questa testimonianza.

 
D. - Quanto è importante per questi giovani la riflessione attorno ai temi del rispetto per il Creato, tra l’altro al centro del Messaggio del Papa per la prossima Giornata della Pace?

 
R. – Il cammino in sé ha anche questa finalità: dare la possibilità ai giovani di valorizzarsi, di amarsi, di volersi bene e va da sé che poi tutto ciò che è attorno a noi diventa una lode, diventa quel cantico che San Francesco innalzava perché vedeva anche nel sole, nella luna, nei campi, un fratello e una sorella da rispettare. Quando noi entriamo nell’ottica di Dio, il nostro cuore e i nostri occhi vedono quella presenza del Signore che ci chiede quella salvaguardia, quel rispetto laddove noi siamo chiamati ad essere custodi del Creato.







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