2009-08-08 13:17:49

Sicurezza stradale. Mons. Negri: norme severe per salvare la vita


Estate, tempo di vacanze, tempo di viaggi. Oggi in particolare si registra un traffico intenso sulle strade italiane. Così si moltiplicano gli appelli alla prudenza: inviti lanciati anche dalla Chiesa perché il rispetto delle norme vuol dire rispetto della vita. Ascoltiamo in proposito il vescovo di San Marino-Montefeltro, Luigi Negri, al microfono di Luca Collodi: RealAudioMP3

 
R. – L’importanza per la Chiesa dell’educazione stradale è l’importanza di uno strumento che certamente non è decisivo, ma può avere un influsso molto importante su quella rieducazione dell’uomo al senso della sua vita. Mi sembra che queste nuove disposizioni indichino quella valenza pedagogica di una legge, che è stata preoccupazione fondamentale del pensiero politico di San Tommaso d’Aquino. I valori non si impongono con la legge, ma le leggi certamente costituiscono una trama di rapporti, di occasioni, entro i quali i valori possono essere custoditi e al limite anche incrementati. Quello che è grave è che oggi la società vive un momento di grave disaffezione verso se stessa. L’uomo è come se non avesse più il senso del suo esistere, il senso della propria vita e il suo valore. Tutto ciò che può custodire e promuovere questo è certamente un fatto altamente positivo.

 
D. – Mons. Negri, come nella vita anche alla guida di un’auto si ha la voglia talvolta di trasgredire...

 
R. – ... per affermare incondizionatamente i propri istinti che costituiscono l’unica reale alternativa della mentalità comune a quella capacità di dominio di sé e dei propri istinti, in cui già Aristotele faceva consistere l’inizio della moralità umana.

 
D. – Guidare un’auto può avere anche aspetti morali...

 
R. – Può avere degli aspetti morali, non soltanto perché in essa può esprimersi quel senso profondo di sé, del valore della propria vita, del valore della vita degli altri, ma morale anche perché può aiutare a realizzare opere di alta moralità, come la carità, come l’aiuto alla sanità e quant’altro.

 
D. – Servono delle pene più severe per far rispettare quanto ci siamo detti fino ad ora?

 
R. – Secondo me sì, perché la severità - Tommaso D’Aquino ci ha insegnato anche questo - se proporzionata, rende comunque l’uomo più attento, più sensibile, forse anche un po’ impaurito nel senso buono. Il permissivismo o delle pene irrisorie certamente facilitano questa istintività che travolge tutto.

 
D. – La Parola di Dio come può illuminare la strada, la mobilità umana?

 
R. – La Parola di Dio illumina ogni strada, nel senso che tenta di ricondurre tutte le possibili strade umane. L’unica strada che l’uomo è chiamato a percorrere è quella del ritorno al Padre. Quindi, io credo che costituisca una fonte di chiarezza, di criteri esatti, per valutare la varietà delle strade in cui l’uomo si inoltra nella sua vita, la varietà delle sfide che riceve dalle strade che intraprende. Se non c’è la strada, o se l’uomo non è aiutato a capire quale sia la strada, anche le altre strade risultano sostanzialmente precarie e di difficile realizzazione. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







All the contents on this site are copyrighted ©.