Pakistan: i talebani smentiscono la morte del loro leader
Continua il giallo sulla morte di Baitullah Meshud, il capo dei talebani pakistani
che sarebbe stato ucciso tre giorni fa da un missile partito da un drone statunitense.
Inizialmente uno dei collaboratori di Meshud aveva confermato la versione pakistano-americana:
il leader, considerato il nemico pubblico numero uno, si trovava sul tetto della casa
del suocero insieme con la moglie quando è stato colpito da uno strike mirato di un
aereo senza pilota. Il ministro degli Esteri di Islamabad, Shah Mehmood Qureshi, ha
dichiarato ieri di essere “abbastanza sicuro” che Meshud sia stato ucciso, così come
comunicato dall’intelligence nazionale. Ma uno dei più stretti collaboratori del leader,
il comandante Hakimullah Mehsud, probabilmente designato a succedergli alla guida
dei talebani nel Paese, ha smentito alla Bbc la notizia della morte, bollandola come
“propaganda nemica”. Le autorità militari pakistane avevano già dichiarato morto Baitullah
Meshud due anni fa.
Il mandato britannico in Afghanistan sarà ancora lungo “La
missione militare in Afghanistan potrebbe durare per altri 40 anni”, ha detto al Times
di Londra il nuovo comandante dell’esercito britannico, il generale David Richards,
che entrerà in servizio il prossimo 28 agosto. Il generale ha spiegato che il ruolo
delle forze armate “evolverà” ma che il processo di costruzione del Paese sarà ancora
lungo.
Italia: la Gazzetta ufficiale pubblica il regolamento sulle cosiddette
ronde Oggi in Italia la Gazzetta ufficiale pubblica il regolamento per la costituzione
delle cosiddette ‘ronde’. E’ certo il divieto di portare armi (compresi oggetti contundenti
e bombolette con spray urticante), di muoversi con mezzi di trasporto, di fare giri
di ispezione con cani al guinzaglio. Si parla di un massimo di tre persone, con piu'
di 25 anni, ma il ministro Maroni ha annunciato l’abbassamento a 18. Dall’opposizione
pareri negativi. Ferrero del Prc fa appello ai sindaci perché fermino un’iniziativa
che nel migliore dei casi – dice – “produrra' solo guasti e confusione”. Poi c’è la
bocciatura del sindaco di Napoli, Iervolino, che giudica le ronde "inutili e improduttive".
E il parere contrario del sindacato Siulp di Polizia che invita a ricordare “il vero
problema: il taglio di 3 miliardi di euro al comparto difesa-sicurezza delle forze
dell’ordine”. Di cosa può rappresentare l’entrata in vigore delle ronde Fausta
Speranza ha parlato con Marco Tarquinio, editorialista e vicedirettore
di Avvenire:
R. – Da un
punto di vista simbolico potremmo dire che segna l’istituzionalizzazione di un sentimento
di diffidenza e di preoccupazione. E’ un momento di passaggio che induce a perplessità
e vigilanza.
D. – Nel percorso che c’è stato, dal
primo momento del decreto legge all’interno del pacchetto sicurezza ad oggi, al momento
della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, dobbiamo dire che qualcosa è stato rivisto…
R.
– Sì, qualcosa è stato rivisto. Sembrerebbe, sulla carta, che sia stato sgombrato
il campo dal rischio che si creino strutture di tipo paramilitare. Niente divise,
niente simboli di partito, no alla militanza in un partito per gli aderenti alle associazioni
di volontariato di sicurezza e nessuna retribuzione – questo è importante perché le
risorse devono rimanere destinate alle forze dell’ordine regolari -. Questi sono aspetti
potenzialmente positivi. Tra gli aspetti che invece lasciano ancora perplessi, se
sarà confermato il dato dell’abbassamento dell’età da 25 a 18 anni degli aderenti
a queste associazioni di volontariato di sicurezza, c’è un potenziale di immaturità
delle persone che potrebbero far parte di questi pattugliamenti notturni, partecipare
ad essi, che ci darà da riflettere.
D. – Il sindaco
di Roma, Gianni Alemanno, della maggioranza, approva il provvedimento ma raccomanda:
“Non parliamo di giustizia fai da te, non le chiamiamo ronde” e poi dice che vanno
contestualizzate in un contesto di volontariato sociale. Che dire a proposito di questo?
R.
– Che possa trattarsi di una forma di volontariato sociale, questo è possibile e sarebbe
anche auspicabile, nella misura in cui un’attività di vigilanza ausiliare che affianca
quella delle forze dell’ordine, ma non la sostituisce in alcun modo, dovesse rivelarsi
un modo per essere responsabili del proprio territorio, allora un’iniziativa di questo
tipo verrebbe guardata con simpatia e con favore. Se invece dovesse trattarsi di una
forma di presa sul territorio, di controllo, con un marcato significato anche politico,
a questo punto dovrebbero essere avanzati di nuovo tutti quei dubbi e quelle perplessità
che erano già state messe in campo. Dovremo cercare di capire bene come queste associazioni
si costituiranno, se saranno cioè associazioni “per” qualcosa, nella tradizione italiana,
o saranno associazioni “contro” qualcosa. Questa sarebbe una rivoluzione negativa
che non possiamo permetterci e non dovrebbe essere tollerata.
La
Libia minaccia sanzioni per i pescherecci italiani che sconfinano Tripoli annuncia
la linea dura sui pescherecci italiani che sconfinano nelle acque territoriali libiche:
“Sequestro delle quantità di pesce a bordo”, “sequestro di tutte le attrezzature di
pesca”, “pagamento di sanzioni pecuniarie che potrebbero raggiungere il valore dello
stesso peschereccio”. In un comunicato dell’ambasciata libica a Roma si spiega che
“i termini generali” sullo sfruttamento delle risorse marine del Paese sono stati
definiti durante la visita del leader Muammar Gheddafi in Italia, in un memorandum
d’intesa. Secondo il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, “la Libia ha
voluto dare all'Italia un segnale” quando l'altro ieri alcuni pescherecci italiani
entrati in acque libiche “sono stati rilasciati senza pagare sanzioni”, ma “è ovvio
che la Libia voglia però richiamare al fatto che le regole debbano essere rispettate,
come noi pretendiamo in Italia che rispettino le nostre”.
Iran: seconda
sessione del processo ai manifestanti Si è aperta a Teheran la seconda sessione
del maxiprocesso contro le persone coinvolte nelle proteste post-elettorali iniziate
a giugno dopo la vittoria di Mahmoud Ahmadinejad. Fra gli imputati c’è un’insegnante
francese e un dipendente iraniano dell’ambasciata britannica. Sono accusati di spionaggio,
violenze e attentato alla sicurezza nazionale e rischiano dai cinque anni di reclusione
alla pena di morte. La prima sessione si era svolta la scorsa settimana. L’opposizione
giudica le udienze “un processo spettacolo”. La polizia antisommossa ha disperso i
parenti degli imputati che si erano radunati davanti al tribunale.
Indonesia In
un’operazione durata oltre dieci ore in un villaggio al centro dell’isola di Giava,
la polizia indonesiana ha ucciso un uomo ritenuto il ricercato numero uno del Paese.
Noordin Mohammad Top, di 41 anni, fino a poco tempo fa fra i leader dell’organizzazione
terroristica Jemaah Islamiah, legata ad al Qaeda, era asserragliato in un’abitazione.
E’ sospettato di essere stato l’ideatore delle stragi più gravi che hanno colpito
l’Indonesia: fra queste l’attentato suicida a una discoteca di Bali nel 2002, nel
quale morirono oltre 200 persone, o l’attacco all’Hotel Marriott nel 2003, colpito
nuovamente poche settimane fa. Noordin era al terzo posto nella lista degli uomini
più ricercati del mondo stilata dall’Fbi. Per accertarsi della sua identità le autorità
di Giacarta hanno chiesto l’esame del Dna sul corpo.
Cala la disoccupazione
americana e salgono le Borse Ieri Wall Street ha chiuso con il risultato migliore
dall’inizio dell’anno – il Dow Jones ha guadagnato l’1,23 per cento - dopo la diffusione
dei nuovi dati sulla disoccupazione negli Stati Uniti. Nel mese di luglio hanno perso
il lavoro almeno 247 mila persone contro le 443 mila del mese precedente e il tasso
di disoccupazione è sceso dello 0,1 per cento al 9,4 per cento, il primo calo dall’aprile
del 2008. “Il peggio della recessione potrebbe essere passato”, ha commentato il presidente
americano, Barack Obama. Dopo una partenza tentennante, trainate dall’entusiasmo dei
mercati americani, anche le piazze europee hanno chiuso in positivo.
Torna
l’ambasciatore del Venezuela in Colombia Il presidente venezuelano, Hugo Chávez,
ha disposto il ritorno dell’ambasciatore di Caracas in Colombia. La rappresentanza
diplomatica era stata ritirata qualche giorno fa come segnale di protesta contro la
decisione del presidente colombiano, Alvaro Uribe, di chiedere agli Stati Uniti un
aiuto militare per combattere il narcotraffico. Secondo l’accordo, che dovrebbe essere
firmato presto, gli Stati Uniti avranno l’utilizzo di sette basi dell’esercito di
Bogotà. I Paesi dell’area hanno protestato contro l’accordo, che, secondo Caracas,
rappresenta “un’aggressione”.
Sudafrica - Clinton Il segretario di
Stato americano, Hillary Clinton, ha incontrato oggi a Durban il presidente sudafricano,
Jakob Zuma, per rafforzare i legami fra gli Stati Uniti e la nazione africana. A Cape
Town dovrebbe vedere l’ex presidente de Klerk, insignito del Premio Nobel per la pace
con Nelson Mandela, che Clinton ha incontrato ieri a Johannesburg.
Oggi:
giura il primo giudice donna della Corte Suprema Si svolge oggi presso il
palazzo della Corte Suprema americana a Washington il giuramento di Sonia Sotomayor,
primo giudice donna ispanico e terza donna nella storia dell’Alta Corte. La sua nomina
era stata confermata giovedì dal Senato americano con 68 voti a favore e 31 contrari.
Medvedev
scrive a Sarkozy “La comunità internazionale non può ignorare l’esistenza indipendente
di Abkhazia e Ossezia del sud”, ha scritto il presidente russo, Dmitri Medvedev, in
una lettera all’omologo francese, Nicolas Sarkozy, nel primo anniversario del conflitto
russo-georgiano. Nella missiva Medvedev ha sottolineato il “grande contributo” nella
risoluzione della guerra di Sarkozy, all’epoca presidente di turno dell’Unione europea.
Medvedev oggi è a Vladikavkaz, in Ossezia del nord, per premiare i soldati e i medici
russi che si sono distinti durante le operazioni di un anno fa. Intanto il presidente
della Georgia, Mikhail Saakashvili, ha dichiarato al quotidiano britannico Times che
il premier russo, Vladimir Putin, “è determinato a ucciderlo per le sue ambizioni
di restaurare l’ex impero sovietico”.
Confermato Mahmoud Abbas alla guida
di Fatah Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas -
conosciuto come Abu Mazen – è stato rieletto alla guida del partito di maggioranza
Fatah. L’assemblea non ha votato perché Abbas, leader di Fatah da cinque anni, era
l’unico candidato.
Si aggrava il bilancio del naufragio al largo delle isole
Tonga Si aggrava il bilancio del naufragio del battello Pacific Princess Ashika,
avvenuto nella notte fra mercoledì e giovedì al largo di Nuku'alofa, capitale delle
isole Tonga, nel Pacifico centrale. Da un nuovo controllo alla lista dei passeggeri
il numero dei dispersi è salito a 87. Le autorità nutrono scarse speranze di ritrovare
qualche naufrago ancora in vita. (Panoramica internazionale a cura di Valentina
Fizzotti)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LIII no. 220
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