Pakistan: la Chiesa cattolica raccoglie firme per abolire la legge sulla blasfemia
Il governo è più “sensibile” che in passato ai problemi causati dalla legge sulla
blasfemia, ma un cambiamento sarà possibile solo se “vi è un movimento di massa” alle
nostre spalle. Per questo abbiamo deciso di lanciare “una campagna di raccolta firme
in tutto il Paese”. È quanto afferma ad AsiaNews Peter Jacob, segretario esecutivo
della Commissione nazionale di Giustizia e Pace (Ncjp) della Chiesa cattolica in Pakistan.
Ieri Yousuf Raza Gilani, premier pakistano, e Mian Shahbaz Sharif, primo ministro
del Punjab, hanno visitato le famiglie cristiane di Gojra, colpite dalle violenze
degli estremisti islamici. Il premier ha incontrato i leader cristiani e ha assicurato
“giustizia e risarcimenti”. Una Tv privata pakistana riferisce inoltre che Gilani
avrebbe annunciato una “revisione della legge” sulla blasfemia, pur non menzionando
in maniera diretta la norma. Governo più sensibile, dunque, ma – commenta Peter Jacob
– “è compito della società civile promuovere la questione. Le persone sono solidali
con le vittime delle violenze ed è una solidarietà che può aiutare al cambiamento”.
Egli spiega che il punto chiave è “la pressione che sarà in grado di esercitare la
società civile sul governo”. In passato il governo di Pervez Musharraf ha più volte
promesso una riforma della legge sulla blasfemia, ma le posizioni radicali di una
parte del Paese hanno bloccato un reale cambiamento. “Abbiamo deciso di promuovere
una campagna di raccolta firme – anticipa il segretario esecutivo di Ncjp – in tutto
il Paese e contiamo di raccogliere centinaia di migliaia di adesioni nei prossimi
40 giorni”. In riferimento alle violenze anticristiane a Gojra, intanto, la Commissione
pakistana per i diritti umani (Hrcp) denuncia che non si è trattato di “una reazione
spontanea a un caso di blasfemia”, ma è stata “pianificata con largo anticipo”. (S.G.)