Secondo gli ultimi
dati, i detenuti superano quota 63mila, quasi la metà ancora in attesa di giudizio.
Ogni recluso vive in celle dove lo spazio disponibile è di appena due metri contro
i sette minimi necessari stabiliti dal Comitato internazionale per la prevenzione
della tortura. Una irregolarità che ha spinto la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
a condannare l’Italia e a richiamarla al rispetto delle direttive internazionali.