Sri Lanka: l'arcivescovo Ranjith prende possesso della diocesi di Colombo
È con “grande speranza” e con “letizia” che dopo anni nel servizio della Santa Sede,
gli ultimi tre e mezzo come segretario della Congregazione per il Culto Divino”, il
neo arcivescovo di Colombo Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don, prende oggi possesso
della diocesi srilankese, per lui un ritorno alla terra d’origine. In una lunga intervista
apparsa oggi sul quotidiano Avvenire, il presule esprime gioia e soddisfazione per
la recente conclusione del conflitto interno nel Paese, ma aggiunge: “Ciò non significa
necessariamente una pace vera e duratura. Un conto è vincere una guerra, un altro
guadagnare la vittoria dei cuori. È qui che sarà necessario un processo per ricostruire
l’armonia tra le due etnie, i cingalesi e i tamil”. Qui, spiega, subentra il ruolo
pacificatore e di mediazione della Chiesa, un ruolo ben visto dalle altre religioni,
ad eccezione di “alcuni settori dell’intellighenzia buddista che ci guardano con sospetto”.
Si tratta di quei settori “che da tempo propugnano la promulgazione di una legge contro
le conversioni”. Poi, il bilancio del mandato appena concluso, a partire dai profondi
sentimenti di gratitudine verso Benedetto XVI per un’esperienza che “mi ha arricchito
tanto, allargando gli orizzonti e facendomi gustare il mistero di quel legame intimo
tra la Chiesa ed il Signore e la Sua azione santificatrice per mezzo di essa, spesso
nel silenzio, con pazienza e nonostante le difficoltà, ostacoli e diversità di vedute
umane che travolgono anche i suoi discepoli”. (S.G.)