2009-08-05 15:54:42

Il presidente dell'Ua: l'Africa risorgerà solo nell'unità


I modelli di sviluppo occidentali e la globalizzazione stanno provocando in Africa “la crisi più profonda registrata nel continente dalla fine del regno coloniale”: parola di Jean Ping, presidente della Commissione dell’Unione Africana (UA), nonché uomo politico e diplomatico africano di lungo corso. In un’intervista a ‘Afrik.com’, diffusa dalla Misna, Ping presenta il saggio “L’Africa risplenderà in tutta la sua grandezza” pubblicato in questi giorni sul mercato francese dalla casa editrice Harmattan, nel quale vengono ripercorsi gli ultimi 50 anni della tumultuosa storia politica ed economica di quest'area del mondo. Nonostante evidenzi ripetutamente le minacce che pesano sullo sviluppo dell’Africa, Ping non cede all’”afropessimismo” e invita il continente e i suoi dirigenti a “risvegliarsi”. Citando Umberto Eco, Ping sostiene che l’Africa si muove con “il passo del gambero”: “Attraverso l’analisi storica - scrive - ho constatato che dopo l’indipendenza il continente ha registrato passi in avanti e repentini passi indietro. Oggi, e questo periodo è iniziato dopo la caduta del muro di Berlino, siamo in una fase di passi indietro” dice Ping ad Afrik.com. Colpa, soprattutto della globalizzazione. L’economista gabonese ritiene, infatti, che la rinascita del continente debba partire dalla ricostruzione del ruolo centrale dello Stato nelle scelte politiche ed economiche di ogni singolo Paese africano, contemporaneamente a un rilancio del concetto di panafricanismo. “L’imperativo dell’unità del continente si impone. Nessuno Stato è in grado di far ascoltare la sua voce da solo, insieme, però, possiamo cambiare le cose”. (S.G.)







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