India: l'aiuto degli ospedali cattolici del Kerala alle donne che vogliono annullare
la sterilizzazione
I vescovi del Kerala “daranno un aiuto alle donne che vogliono capovolgere la loro
sterilizzazione”. Lo ha affermato padre Jose Kottayil, segretario della Commissione
per la famiglia della Conferenza episcopale del Kerala (Kcbc), in India. E ha aggiunto:
“Vogliamo abbassare il prezzo di questa operazione negli ospedali amministrati dalla
Chiesa, da 40 mila a 10 mila rupie”. La sterilizzazione maschile e soprattutto femminile
– informa "AsiaNews" – è praticata in India fin dagli anni ’60 come metodo per il
controllo della popolazione e negli anni ’70 veniva praticata anche con la violenza;
ora viene proposta con incentivi economici. La fascia di popolazione presa di mira
è sempre la stessa: i poveri, le minoranze, i musulmani e i cristiani. La facilitazione
per tornare indietro dalla sterilizzazione, offerta dalla Kcbc, è uno dei modi in
cui la Chiesa keralese si preoccupa di incoraggiare famiglie cristiane a fare più
figli. A causa della pubblicità nelle scuole e nella società, e all’emarginazione
governativa per chi ha più di due figli, negli ultimi 50 anni la popolazione cattolica
del Kerala è diminuita dal 24% al 19%. Nel 2006 la Chiesa locale ha pubblicato una
lettera pastorale esortando i fedeli ad avere più bambini. Questa proposta ha creato
tensioni con lo Stato keralese che invece vuole attuare programmi di controllo delle
nascite per mantenere attorno al 2% la crescita della popolazione. L’anno scorso i
vescovi hanno contestato un progetto di legge per il controllo delle nascite che propone
di penalizzare, con una multa di 10 mila euro, chi ha un terzo figlio. Tali famiglie,
inoltre, non avrebbero potuto usufruire dell’educazione gratuita e delle cure negli
ospedali governativi. La legge avrebbe punito anche coloro che esortavano ad avere
più figli. (S.G.)