In vista delle elezioni presidenziali del 20 agosto non si ferma l’escalation di violenze
in Afghanistan. Almeno 12 persone sono rimaste vittime di un attacco nel quartiere
centrale di Herat, nell’ovest del Paese. Una trentina i feriti. Ferma la condanna
del presidente afghano Hamid Karzai. Il servizio di Marco Guerra: Un ordigno fatto
esplodere a distanza al passaggio delle forze di sicurezza. In Afghanistan ormai non
passa giorno senza che si registrino attentati di questo genere. Oggi la guerriglia
ha colpito in un quartiere centrale di Herat nell’ovest del Paese. L'obiettivo era
il capo della polizia locale che stava spostandosi accompagnato da alcuni agenti.
L’esplosione ha investito tutto il gruppo ma tra le 12 vittime ci sono ben 8 civili.
26 i feriti. L’attacco è avvenuto a soli 300 metri di distanza dalla base del comando
italiano che opera nella provincia di Herat. Sul posto è infatti immediatamente intervenuta
un’unità della folgore. E con l’avvicinarsi del voto si fanno sempre più energiche
le condanne agli atti terroristici del presidente Karzai. “Con questo attacco – ha
dichiarato il capo dello Stato - i terroristi non riusciranno a portare a buon fine
i loro obiettivi inumani”. Karzai ha quindi ordinato alle forze di sicurezza di “aprire
un’inchiesta e portare gli autori dell’attentato davanti ai tribunali”. Nelle stesse
ore sono arrivate intanto le dichiarazioni del neosegretario della Nato Rasmussen
che nella sua prima conferenza stampa dal suo insediamento, avvenuto il 31 luglio
scorso, ha indicato l’Afghanistan fra le priorità dell’Alleanza Atlantica. La Nato
resterà finché serve – ha detto - ma è necessario che tutta la comunità internazionale
lavori come una squadra.