È di due morti il bilancio, provvisorio, della peste polmonare che ha colpito una
zona remota nel nord-ovest della Cina. Le autorità sanitarie hanno messo in quarantena
10 mila persone nella cittadina di Ziketan, provincia di Qinghai, abitata in maggioranza
da esponenti di etnia tibetana. La zona è scarsamente popolata e ciò favorisce il
contenimento della diffusione del virus. I parenti delle due vittime accertate, circa
dieci persone, avrebbero contratto la malattia e sono sotto stretta osservazione.
Nell’ottobre 2008 - informa AsiaNews - la Cina ha annunciato una profonda riforma
sanitaria (non ancora attuata) per favorire assistenza e cure mediche anche alle popolazioni
più povere delle aree remote del Paese. Centinaia di milioni di operai e contadini
sono, infatti, costretti a pagare ogni prestazione, mentre i migliori ospedali sono
concentrati nelle città. Secondo dati del Ministero cinese della salute, almeno l’80
per cento dei contadini muore senza aver mai visto un medico, a causa del prezzo delle
visite e delle cure. Tale situazione ha favorito la diffusione di epidemie mortali
come la Sars nel 2003 e l’influenza aviaria. Pechino ha deciso di collaborare con
le organizzazioni sanitarie internazionali, favorendo controlli serrati come è avvenuto,
di recente, con la nuova influenza H1N1. (S.G.)