2009-08-02 15:18:23

Afghanistan: uccisi sei militari dell'Isaf


Sei militari delle forze internazionali in Afghanistan (Isaf) sono stati uccisi tra oggi e ieri sera in differenti scontri nel sud e nell'est del Paese. Lo ha reso noto oggi la stessa Isaf a Kabul. Il servizio di Virginia Volpe:RealAudioMP3

Nel primo incidente, avvenuto in una imprecisata località dell'Afghanistan meridionale, due soldati sono morti quando il loro veicolo ha toccato un ordigno esplosivo collocato al bordo di una strada. Nel secondo un militare dell'Isaf è morto in uno scontro a fuoco con i talebani in una zona montuosa nell'est del Paese. Infine, sempre nell’est, hanno preso la vita tre militari statunitensi, mentre combattevano contro un commando armato. Dall'inizio di agosto, dieci esponenti dell'Isaf hanno perso la vita in Afghanistan. Commentando questi episodi, e le altre quattro vittime militari annunciate ieri, il generale Eric Tramblay, portavoce dell'Isaf ha detto ai giornalisti: “Ieri é stato un durissimo giorno per l'Isaf perché abbiamo perso molti soldati che si stanno battendo per fornire sicurezza alla popolazione afghana”. Sempre ieri le fonti militari internazionali avevano reso noto che tre soldati statunitensi ed un francese erano morti. Le perdite di militari stranieri in Afghanistan a luglio, sono state 75 e hanno raggiunto il record assoluto dalla cacciata dei talebani nel 2001. Più di 100 mila soldati stranieri sono schierati nel Paese in due forze internazionali, l'Isaf della Nato e l'Operazione Enduring Freedom a guida statunitense.

 
Iraq
Almeno cinque persone sono rimaste uccise da un’autobomba esplosa in un mercato nel centro di Haditha, nella parte occidentale dell’Iraq. Lo hanno riferito fonti di polizia. I feriti sono circa 34. Haditha si trova lungo la strada tra Baghdad e il confine siriano nella provincia di Anbar, tradizionale roccaforte degli estremisti sunniti.

Iran
La tv di Stato iraniana ha confermato che tre cittadini americani, due uomini e una donna, sono stati arrestati in Iran, vicino al confine iracheno. I tre avrebbero passato la frontiera con l'Iran a Ahmad Awa, circa 90 km a nord-est dalla città irachena di Suleimaniyah, in una zona impervia ma frequentata da turisti stranieri. Gli Stati Uniti hanno chiesto alla Svizzera, che rappresenta gli interessi americani in Iran, di informarsi presso le autorità iraniane per avere una conferma dell'arresto. Intanto è iniziato a Teheran il processo contro un centinaio di "ribelli" arrestati durante le manifestazioni di protesta dopo le elezioni presidenziali del 12 giugno scorso. L'ex presidente riformista Mohammad Khatami ha denunciato il processo, definendolo ''contrario alla Costituzione, alla legge e ai diritti dei cittadini'', in un comunicato pubblicato oggi dal suo ufficio.

Nigeria
Più di 700 persone sono rimaste uccise durante gli scontri avvenuti nel nord della Nigeria nei giorni scorsi tra le forze di sicurezza e un gruppo di seguaci della setta islamica Boko Haram. Questo è il numero ufficiale delle vittime, reso noto da fonti militari. In un primo tempo sembrava che il numero delle vittime fosse di circa 300 persone.

Spagna
Gli inquirenti spagnoli hanno diffuso a Maiorca nomi e foto dei presunti responsabili dell'attentato di venerdì, chiedendo ai cittadini di collaborare alle indagini. Più di 1.600 agenti sono impegnati nell'"Operazione Gabbia" alla ricerca dei terroristi dell'Eta. Sebbene la polizia sia convinta che i terroristi siano ancora sull'isola, la bomba esplosa aveva un timer, che se collocato la notte prima dell'attentato avrebbe permesso loro di fuggire. È questa le tesi sostenuta da alcuni giornali spagnoli, come El Pais e ABC. Nonostante l’esplosione oggi cominciano a Maiorca le loro vacanze estive re Juan Carlos e la regina Sofia. Cresce intanto in Spagna l'allerta per il timore di nuovi attentati nel 50.mo della fondazione dell'Eta. Celebrati i funerali dei 2 agenti uccisi.

India
Centomila persone evacuate in India. Secondo fonti stampa, a causa delle esondazioni del fiume Bagmati, nello stato orientale del Bihar, sono migliaia i senzatetto. Oltre 200 i villaggi inondati. I maggiori disagi nei pressi di Tajpur, nel distretto di Sitamrhi. Numeri ufficiali non sono ancora stati forniti, ma sembra che ci siano almeno una decina di morti tra i quali alcuni bambini trasportati via dalla furia delle acque. Diverse le vie di comunicazione interrotte, sia terrestri che ferroviarie. Situazione opposta nello Stato confinante del Jharkhand, colpito dalla siccità e dove in 11 dei 24 distretti è stato dichiarato lo stato di emergenza.

Filippine
Omaggio a Corazon Aquino, ex presidente delle Filippine, morta all'età di 76 anni. Migliaia di persone, vestite di giallo, il colore dei suoi sostenitori, si sono raccolte in mattinata davanti alla scuola cattolica di La Salle Greenhills, a Manila, per l'ultimo saluto all'ex capo di Stato che ha riportato la democrazia nel Paese. Il feretro è esposto proprio nella scuola. I funerali saranno celebrati il 5 agosto in forma privata.

Israele
Migliaia di persone hanno sfilato a Tel Aviv per denunciare l'attacco alla comunità omosessuale, dopo la sparatoria in un locale frequentato da gay. Il bilancio è di 2 morti e circa 15 feriti. L'aggressore, un uomo armato di fucile, ha aperto il fuoco all'impazzata poi si è dato alla fuga. Le vittime sono un giovane di 24 anni e una ragazza di 17. Alcuni dei feriti sono gravi. Chiusi per precauzione altri locali gay della zona, mentre è iniziata la ricerca del killer. Una dura condanna all'attacco è giunta anche dal rabbinato di Gerusalemme.

Indonesia
Un velivolo con a bordo almeno 16 persone, tra cui due bambini e tre membri dell’equipaggio è scomparso dai radar mentre sorvolava la regione indonesiana di Papua. Lo ha riferito l'aviazione civile, secondo cui l'aereo, un Twin Otter, stava compiendo un volo regolare, quando il segnale con la torre di controllo si è interrotto. La zona sorvolata è una giungla impenetrabile e nel passato i velivoli caduti non sono mai stati ritrovati.

Malaysia
In Malaysia migliaia di oppositori (forse 10 mila) sono scesi in piazza nella capitale Kuala Lumpur per chiedere l'abolizione di una controversa legge che prevede la detenzione senza processo. La polizia li ha affrontati usando gas lacrimogeni e idranti e arrestando quasi 600 manifestanti. A guidare la protesta il leader dell'opposizione, Anwar Ibrahim, secondo il quale la legge è stata impiegata come strumento contro gli oppositori politici. In base alla legge contestata, l'Internal Security Act, sono tuttora in carcere 12 persone sospettate di legami con il gruppo terroristico islamico Jemaah Islamiyah (Ji). Ma secondo molti osservatori, la norma è stata utilizzata anche contro gruppi oppositori politici, fra cui lo stesso Anwar. (Panoramica internazionale a cura di Virginia Volpe)

 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 214

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