Ruanda: onorificenza a un missionario italiano che salvò 3000 persone dal genocidio
C'è anche un missionario italiano - padre Mario Falconi, barnabita, originario di
Borgo di Terzo in provincia di Bergamo - tra le dieci persone a cui nei giorni scorsi
in Ruanda è stata consegnata un'onorificenza per aver salvato la vita ad alcune persone
durante il “Genocidio del Ruanda”, costato la vita nel 1994 a 800mila abitanti del
Paese. Lo rende noto il Sir. La cerimonia - organizzata dall'associazione Ibuka, promossa
dai superstiti del genocidio - si è svolta al memoriale di Nyanza, al termine dei
cento giorni di lutto organizzati in occasione del quindicesimo anniversario delle
stragi. Padre Falconi - tuttora in Ruanda - ha salvato più di tremila tutsi, aprendo
loro le porte della sua parrocchia a Muhura, nell'est del Ruanda. “Oggi mi premiate
come un eroe - ha dichiarato il barnabita intervistato da Radio Ruanda - ma tutto
quello che so e che io ha fatto quanto è chiesto a ogni cristiano. Li ho solo protetti
dai loro assassini, come Cristo protegge la sua Chiesa”. Durante i giorni difficili
del 1994, padre Falconi scelse di non essere rimpatriato in Italia per condividere
con la propria gente questo momento difficile. (V.V.)