2009-07-31 16:24:42

Iran: nuove manifestazioni dell’opposizione


La violenza è tornata protagonista nelle ultime ore in Iran. Ieri a Teheran la polizia è intervenuta contro i manifestanti radunati nel cimitero della capitale per ricordare le vittime degli scontri post-elettorali e in particolare Neda, la ragazza 26.enne uccisa il 20 giugno scorso durante una manifestazione e diventata la figura simbolo della rivolta contro il governo. Disordini sono stati segnalati anche a Shiraz, Isfahan, Mashhad. Sconcerto dagli Stati Uniti, che hanno parlato di “inquietante uso della forza”. Per un commento sulla situazione iraniana, dopo questi nuovi episodi di repressione, Giancarlo La Vella ha sentito Nariman, dell’Associazione iraniani all’estero: RealAudioMP3

R. - La parte dominante è capeggiata da Khameni e Ahmadinejad, che vuole diminuire gli spazi a disposizione di Moussavi e di tutto il suo entourage. Però il dato più importante e ormai inconfutabile, è che si sta allargando la distanza tra la popolazione e il regime. Gli iraniani scendono in piazza nonostante l’invito alla calma di Moussavi. Moussavi, Khatami e Rafsajani si sentono un po’ spiazzati. Francamente la presenza degli iraniani per le strade non ha spiazzato solo il regime iraniano ma tutta la comunità internazionale. Neanche gli occidentali si aspettavano una sommossa popolare e una ribellione così generalizzata.
 
D. – Le frizioni che ci sono tra Iran e comunità internazionale sul programma nucleare, non favoriscono una mediazione dall’estero?
 
R. – No, assolutamente. Con l’avvento di Ahmadinejad abbiamo visto un'accelerazione particolare per quanto riguarda l’acquisizione dell’arma nucleare. Loro vantano di avere già in funzione più di 12 mila centrifughe. La comunità internazionale deve acquisire coraggio. Questo è un problema da risolvere oggi, non domani. Ogni giorno che passa è un tempo che guadagna il regime iraniano, figuriamoci quando avrà veramente le testate nucleari.
 
D. – Come state vivendo voi iraniani all’estero questa grave crisi politica...
 
R. – Noi stiamo vivendo questa situazione con grande apprensione per i martiri e i feriti. L’atteggiamento assunto dal regime iraniano, per noi che facciamo parte di una organizzazione che avversa il regime da più di 30 anni, era prevedibile. Noi abbiamo sempre annunciato che il regime non cede. Si continua a sparare sulla gente. Abbiamo invocato l’aiuto della comunità internazionale e chiediamo l’intervento urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Chiediamo una reazione più celere. Sono molto preoccupanti questo silenzio e l’indifferenza della comunità internazionale.
 
Afghanistan
In Afghanistan sono oltre 1000 i civili uccisi nei primi mesi del 2009. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registra quindi un aumento delle vittime del 24%. L’escalation delle violenze è stata fotografata da un rapporto dell’Onu presentato oggi a Ginevra. ''Sia gli elementi anti-governativi sia le forze pro-governative sono responsabili dell'aumento delle vittime tra i civili'', si legge nel rapporto dell'Unama, la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan. La cronaca dal terreno anche oggi fa registrare poi nuove vittime tra la popolazione afghana. Si tratta di sei persone morte per l’esplosione di un ordigno nel nord del Paese. Undici talebani e un poliziotto afghano sono rimasti uccisi, inoltre, in seguito a scontri avvenuti nella provincia occidentale di Herat.

Pakistan
Due dei principali gasdotti che dal Balucistan, regione occidentale del Pakistan, riforniscono varie zone del Paese sono stati oggetto di attentati esplosivi rivendicati dall'Esercito repubblicano del Balucistan. Gli incendi hanno costretto la compagnia pachistana 'Petroleum Limited' a sospendere l'attività. Gruppi ribelli del Balucistan, territorio ricco di risorse naturali e abitato da una popolazione tribale, da anni compiono azioni terroristiche per l’indipendenza dal Pakistan. L'Onu ha annunciato oggi di aver ridotto le proprie attività nella regione dopo aver ricevuto minacce da parte di un gruppo separatista del cosiddetto 'Fronte unito di liberazione del Belucistan'. Questo stesso gruppo all'inizio dell'anno ha sequestrato un cittadino statunitense.

Incontro tra capi di Stato in Tagikistan
Le prospettive di pacificazione dell'Afghanistan e la situazione nella regione dell'Asia centrale sono tra i temi in discussione nell'incontro che si tiene da ieri in Tagikistan. Alla riunione partecipano quattro capi di Stato: il russo Dmitri Medvedev, l'afghano Hamid Karzai, il pakistano Azif Ali Zardari e il tagiko Emomali Rakhmon. Proprio ieri sera una bomba ha fatto esplodere un’auto della polizia a Dushanbe, capitale del Tagikistan, dove è in corso l’incontro dei capi di Stato. Sull'esplosione, che ha provocato il ferimento di un agente di polizia, è in corso un’indagine. Si dovrà accertare se si è trattato di un attacco terroristico.

Honduras
Ferve l’attività diplomatica internazionale per risolvere la crisi politica che da oltre un mese sta paralizzando l’Honduras. Resta alta, intanto, la tensione tra sostenitori del presidente deposto Zelaja, e di quello de facto, Micheletti. Ce ne parla Francesca Ambrogetti: RealAudioMP3

Esercito e polizia hanno represso con violenza le manifestazioni e i blocchi stradali organizzati dal fronte per la resistenza in varie regioni. In un nuovo gesto a favore del presidente deposto, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Honduras si è recato a Manawa per incontrare Manuel Zelaya: “Abbiamo parlato - ha detto - della restaurazione dell’ordine istituzionale in modo pacifico”. Il presidente de facto Roberto Micheletti, in un inedito gesto di apertura, ha chiesto al mediatore l’invio di una missione per coinvolgere tutte le parti, comprese le organizzazioni sociali, nella ricerca di un’intesa. Ha anche suggerito di affidarla all’ex presidente del Banco inter-americano e sviluppo, Enrique Iglesias. Un gesto che alcuni osservatori attribuiscono alla strategia finalizzata a perdere tempo, altri alle pressioni americane. Anche Zelaya si è detto disposto a cercare un accordo politico. Alla frontiera, intanto, sta organizzando milizie popolari per accompagnare il suo ritorno, ma in modo pacifico e senza armi.
 
Processo a Aung San Suu Kyi
Per conoscere la sentenza del processo alla leader dell'opposizione birmana, Aung San Suu Kyi, bisognerà attendere il prossimo 11 agosto. La decisione è stata presa dal tribunale speciale del Myanmar che giudicherà il Premio Nobel della Pace, accusata dalla giunta militare al potere di aver violato gli arresti domiciliari. Il verdetto, atteso per oggi, secondo il legale di Aung San Suu Kyi sarebbe stato posticipato per distogliere l’attenzione della comunità internazionale. Nei giorni scorsi, proteste e cortei hanno attraversato le strade delle città birmane. Nella notte decine di attivisti sono stati arrestati in diversi quartieri della capitale Rangoon.

Sicurezza aerei Airbus
L’Airbus ha raccomandato alle compagnie aeree di adottare i sensori di velocità americani Goodrich al posto di quelli francesi Thales, dopo l'incidente dell'A330 Rio de Janeiro-Parigi che ha causato la morte di 228 passeggeri. La misura riguarda gli Airbus A330 e A340. A spingere la società di Tolosa è stato anche l'ultimo episodio verificatosi la settimana scorsa, quando una sonda Thales di nuova generazione, recentemente sostituita su un Airbus A320 dell'Air France, ha avuto un guasto “durato pochi secondi”.

Italia, economia
Via libera definitivo dal governo Berlusconi ai fondi per le aree sottoutilizzate (Fas) destinati alla Sicilia. Il Cipe ha infatti approvato il piano di azione regionale che ammonta a circa 4 miliardi di euro. Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, lo ha definito “un piano Marshall per il sud”. Per i consumatori italiani arriva, intanto, una boccata di ossigeno dall’indice sull’inflazione che, nel mese di luglio, è stato pari a zero. Lo rende noto l'Istat che aggiunge di non aver rilevato alcuna variazione nei confronti del luglio del 2008.

Il sindacato tedesco Ig Metall non appoggerà nessun partito
Nessun appoggio e nessuna indicazione di voto per il partito socialdemocratico tedesco. Per la prima volta, il potente sindacato dei metalmeccanici tedeschi 'Ig Metall' rinuncerà alla pratica di valutazione dei partiti, come era d’abitudine fare negli anni passati prima delle elezioni. Secondo il leader del sindacato, la base sindacale è ormai politicamente trasversale e composta anche da elettori di altre formazioni, come la stessa Unione cristianodemocratico e sociale del cancelliere Angela Merkel.

Incidente mortale in Catalogna
Otto turisti olandesi, passeggeri di un autobus turistico, sono morti nella notte per un incidente stradale nella località catalana di San Pol del Mar, in Spagna. L'autobus, che trasportava 65 passeggeri, si è prima capovolto e poi scontrato con una macchina. Tra i 39 feriti, alcuni sono molto gravi. L’autista è risultato negativo alla prova del tasso alcolemico. Non si esclude che a causare l’incidente sia stata l’alta velocità. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Mariella Pugliese)  
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 212
 
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