2009-07-29 15:43:07

Spagna: dal cardinale Martínez Sistach un appello alla libertà religiosa


“La libertà religiosa e di culto è un diritto fondamentale dei cittadini riconosciuto nella Costituzione spagnola e il rispetto e la difesa dell'esercizio di tale diritto sono un elemento integrante di una società autenticamente democratica”. È questo il commento dell’arcivescovo di Barcellona, cardinale Lluís Martínez Sistach dopo che una ventina di chiese barcellonesi sono state ritrovate domenica scorsa con pitture offensive sulle facciate e, in alcuni casi, catene e lucchetti ostacolavano l'apertura delle loro porte. Il fine del gruppo autodenominato “La Gallinaire”, di tendenza anarchica, era di evitare la celebrazione del culto domenicale. “Ma non è stata impedita la celebrazione di alcuna Messa”, ha confermato a “L'Osservatore Romano” il cardinale. Deplorando profondamente l'accaduto, l'arcidiocesi catalana ha emesso un comunicato sottolineando che questo tipo di attacchi, comunque isolati, non è esclusivo di Barcellona. “Purtroppo questi fatti accadono un po' ovunque; e di recente si sono verificati anche in qualche altra diocesi spagnola”, ha spiegato il porporato. L'auspicio del cardinale Martínez Sistach è che “tutti cresciamo nei comportamenti di rispetto reciproco e di tolleranza” e che “non si ripetano i fatti drammatici del passato”. La violenza di domenica scorsa è stata in effetti motivata dal primo centenario della Settimana tragica di Barcellona, espressione che rimanda alle giornate del 1909 in cui furono incendiate numerose chiese cattoliche della città. “Voglia Dio — ha aggiunto il porporato — che tutti sappiamo imparare dal passato per agire nel presente in modo coerente con la nostra fede”. Il cardinale ha inoltre scritto una lettera in cui invita alla sobrietà e ad una vita austera per uscire dall’attuale recessione economica. “La crisi economica che stiamo vivendo su scala mondiale - scrive il porporato - ha gravi conseguenze su moltissime persone, famiglie e istituzioni sociali. Per di più, quando nel mondo tanti popoli soffrono la fame, quando in tante case si vive nella miseria, quando mancano persino un gran numero di scuole, ospedali, abitazioni dignitose, il fatto che si sperperino beni pubblici o privati, che si facciano spese per ostentazione sociale o personale diventa uno scandalo imperdonabile”. Contro l'esigenza di condurre una vita sobria, prosegue il cardinale “non valgono argomenti speciosi”, come invocare il fatto di essere padroni del proprio denaro o di avere esigenze dettate dalla vita in società. “Nessuno ha diritto a essere felice da solo. Perché come persone crediamo nella solidarietà umana, e come cristiani siamo convinti che il comandamento dell'amore non sia una parola vuota”. Sobrietà e solidarietà, conclude, sono virtù grazie alle quali “si possono elaborare soluzioni efficaci per superare la crisi e costruire un nuovo sistema economico mondiale giusto e solidale”. (V.V.)







All the contents on this site are copyrighted ©.