Si è spento in Cina mons. Zhang Hanmin, vescovo di Jilin
Il 19 luglio scorso si è spento all’età di 88 anni, mons. Damaso Zhang Hanmin, vescovo
della diocesi di Jilin e amministratore della diocesi di Yanji, nella provincia cinese
di Jilin. Il presule era nato il 15 gennaio 1922 nel villaggio di Xiaobajia da una
famiglia di ferventi cattolici. Entrato nel seminario minore di Jilin era poi passato
a quello maggiore di Pechino. Nel 1953, a causa della situazione politica, lasciò
il seminario e scelse di lavorare come insegnante di lingue straniere, pur mantenendo
fede al suo celibato. Nel 1983, all’età di 61 anni, è stato ordinato sacerdote per
la diocesi di Jilin e il 17 settembre ’95, eletto amministratore della medesima circoscrizione
ecclesiastica. Nel 1999 era stato consacrato vescovo diocesano. Mons. Zhang era uomo
di grandi vedute. Ha fatto molto per l’unità della Chiesa fin dal momento in cui ricevette
l’episcopato. Ha curato in modo particolare la formazione del clero, inviando all’estero
diversi suoi sacerdoti per ottenere specializzazioni in teologia. Era molto amato
dai suoi fedeli. Parlava correntemente latino, inglese, russo, giapponese e francese.
I funerali del presule sono stati celebrati il 23 luglio scorso nella cattedrale di
santa Teresa a Jilin con la partecipazione di molti fedeli. Le esequie sono state
presiedute da mons. Paolo Pei Junmin, arcivescovo di Shenyang. La diocesi di Jilin
conta circa 80.000 cattolici: ha una sessantina di sacerdoti, quasi tutti giovani,
17 parrocchie e 47 chiese, compresi i luoghi di attività cultuale. Vi sono 28 chierici
nel seminario maggiore e altri 14 aspiranti al sacerdozio in quello minore. Le religiose
della Congregazione della Sacra Famiglia sono un centinaio. La Diocesi gestisce un
ospedale cattolico, una casa per anziani con 100 posti letto e diversi asili per l’infanzia.
Con mons. Zhang scompare un vero testimone della fede che ha vissuto con totalità
l’ubbidienza al Papa e alla Chiesa cattolica, sia pure in mezzo a molti condizionamenti.
(R.P.)