Reazioni in Asia all'enciclica "Caritas in veritate"
Ci vorrà del tempo per capire quanto e quale sarà l'impatto della "Caritas in Veritate"
nel vastissimo e complesso panorama asiatico. Si tratta infatti, del continente dove
le diversità nazionali sono più accentuate rispetto ad altri continenti. Basti pensare
alla realtà cinese e a quella giapponese, così come alla Corea del Sud e al Vietnam,
alle Filippine e all'Indonesia o all'India e al Pakistan, per ricordare solo alcune
di queste diversità. Inoltre, in questo continente i cattolici sono una minoranza
mentre in molti Paesi vivono la loro fede in condizioni di forte precarietà sia a
causa delle politiche governative che per i difficili rapporti , a volte drammatici,
con altre confessioni religiose. Da non sottovalutare poi il problema delle lingue
poiché l'enciclica non è stata ancora pubblicata in cinese e arabo, due idiomi fondamentali
per raggiungere molte aree asiatiche demograficamente di grande rilevanza continentale
e mondiale. Nonostante questo l'enciclica ha avuto una sua relativa, ma qualificata,
importanza sulle principali e più autorevole testate asiatiche. Non mancano diversi
testi analitici fra cui quello di Kevin Rafferty su "The Japan Times" ("Pope's dream
of heaven on Earth") che considera il documento pontificio, "di fondamentale importanza
per il futuro dei popoli" - afferma - e sottolinea molte cose importanti", ma soprattutto
"pone tante domande". Addirittura l'autore immagina di poter fare alcune di queste
domande allo stesso Benedetto XVI. A suo avviso la "Caritas in Veritate" non si esaurirà
in qualche migliaio di articoli e centinaia di conferenze: si tratta, assicura, di
un documento che resterà presente a lungo nel dibattito mondiale e nelle coscienze
di milioni e milioni di persone. Ettore Welgampola, giornalista dello Sri Lanka ed
ex redattore di UCANews su "Indian Catholic" ("An Asian perspective on the millennium's
first social encyclical") fa un'accurata scelta di numerosi brani dell'enciclica che
ritiene molto calzanti o appropriati alle variegate realtà asiatiche ritenendo che
in queste riflessioni ci sono "piste" da esplorare "se si desidera un millennio migliore
per le nazioni dell'Asia". Welgampola scrive che nell'enciclica ci sono numerosi punti
per prefigurare una vera "Carta programmatica" per i cristiani asiatici. In molti
altri articoli usciti sulla stampa asiatica. Recentemente su AsiaNews alcuni docenti
filippini riflettono sul valore dell'enciclica, soprattutto di fronte a "un'errata
crescita economica" che "è spesso causa di povertà, criminalità, corruzione, conflitti",
ricorda padre Bernardo O. Diaz, docente di religione all'Adamson University di Manila.
Jhonatan P. Reginales, insegnante di sociologia presso l'Università di Manila, afferma
che "a causa di un'eccessiva enfasi del ruolo del mercato e dei suoi strumenti come
la competizione ed i contratti schematici, la vita diviene priva di valori come il
dono e la reciprocità nell'aiuto". Antonio L. Maisong, professore di dottrina sociale
della Chiesa all'Università S. Tommaso d'Aquino di Manila, si sofferma invece sull'utilità
dell'enciclica per lo Stato filippino. Infatti "un utilizzo appropriato dell'enciclica
porterebbe a una rivalutazione del ruolo dello Stato e ad una sua partecipazione attiva
ai problemi della società". Di fondamentale importanza per il lancio su grande scala
della "Caritas in veritate" sarà la IX Assemblea plenaria della Federazione delle
Conferenze episcopali asiatiche (FABC), che si terrà a Manila dal 10 al 16 agosto.
All'Assemblea, che si tiene ogni quattro anni, parteciperanno oltre cento tra cardinali
e vescovi. I presuli, che rifletteranno sul tema "Vivere l'Eucaristia in Asia", lavoreranno
per attualizzare e contestualizzare l'attività evangelizzatrice della Chiesa in Asia
e, come osserva il vescovo filippino mons. Luis Antonio Tagle, vescovo di Imus, si
parlerà di temi come "i lavoratori migranti per motivi economici, gli sfollati per
catastrofi naturali oppure per eventi bellici, i rifugiati dai Paesi asiatici, dove
ancora non esistono le condizioni sufficienti per assicurare la libertà religiosa
e la rappresentatività nell'ambito di un sistema di governo eletto con metodo democratico".
Tutti argomenti presenti nella "Caritas in veritate". (A cura di Luis Badilla)