Carlo Casini: interessi economici e ideologici dietro la pillola abortiva RU486
“Ci sono interessi economici ed ideologici dietro la pillola abortiva RU486”. Così
in sintesi il presidente del Movimento per la Vita Carlo Casini che ha inviato
una lettera all’Agenzia del Farmaco (Aifa), che domani potrebbe consentire l’ingresso
del preparato negli ospedali italiani. Casini ribadisce l’inaccettabilità della soppressione
della vita umana e la mancanza di un’informazione completa sulla pericolosità della
pillola per la donna. Massimiliano Menichetti lo ha intervistato.
R. – Le donne
morte in conseguenza dell’uso della RU486 – nel mondo, intendo dire, non in Italia
– sapevamo che fossero 16, ma recenti notizie dicono che sono 29. Allora noi abbiamo
chiesto all’Aifa di chiarire come stanno esattamente le cose. E’ chiaro che tra 16
e 29, dal punto di vista qualitativo, non c’è differenza: i morti sono sempre morti.
Ma insomma, questo fatto mi sembra estremamente importante. Quindi, noi chiediamo
che prima di decidere l’Aifa faccia indagini. Naturalmente, riteniamo che se questo
dato dovesse risultare vero, ci sono motivi sufficienti per sospendere quantomeno
la commercializzazione.
D. – Lei ribadisce: per molto
meno, si sono ritirati farmaci dal commercio. E’ in atto una battaglia contro la vita,
che non tiene conto neanche della salute della donna …
R.
– Io, in questa mia lettera, ho citato il caso di un medicamento per il morbillo che
è stato ritirato in quanto, dopo un pò di tempo, sono stati riscontrati effetti secondari,
o di un altro prodotto che serve, viceversa, contro la tosse: anche questo è stato
ritirato perché addirittura aveva soltanto il rischio di effetti secondari ma non
così gravi come la morte. Oltretutto, il Movimento per la Vita è informato - in particolare
da alcune Regioni dove la pillola è stata usata in forma sperimentale, dal Piemonte
alla Puglia, dalla Toscana all’Emilia Romagna - che questo aborto chimico è tutt’altro
che tranquillo per la donna: è ovvio che noi siamo contro ogni forma di aborto, chirurgico
o chimico che sia, però ci interessa anche la donna ... e allora abbiamo segnalato
che in non pochi casi si è dovuto all’intervento di raschiamento dell’utero perché
l’aborto era stato solo parziale; quindi, tutt’altro che psicologicamente tranquillo:
in un certo senso, peggiore di quello chirurgico. Per questo, chiediamo un minimo
di prudenza e di ulteriore approfondimento.
D. –
Ecco: come rispondere a chi dice che in Francia questa pillola viene utilizzata dal
’98, negli Stati Uniti dal 2000 e che l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha
definita “sicura” fin dal 2003?
R. – Ci dica allora
perché 29 donne sono morte! Credo che dietro tutta questa campagna per la RU486 ci
sia un aspetto commerciale e un aspetto ideologico che a sua volta ha due volti: il
volto di chi vuole banalizzare al massimo grado l’aborto, sottraendolo ad ogni possibile
controllo e filtro, cioè renderlo un fatto insignificante; ma è anche quello di non
parlare del figlio, perché il figlio è cancellato più facilmente nella mente e nel
cuore della donna e della società, vanificando persino la pur iniqua legge 194, se
può essere distrutto soltanto bevendo un bicchier d’acqua per inghiottire una pillola.
D.
– Quindi, ciò che non viene mai ribadito è la grande menzogna: ovvero quando si abortisce
si uccide una vita umana?
R. – La vera questione
è questa: l’uomo è sempre uomo dal concepimento alla morte naturale - quale che sia
la sua grandezza, la sua intelligenza, la sua bellezza, la sua ricchezza e così via
dicendo - oppure l’uomo è colui che ha determinate qualità? E’ chiaro che questo secondo
criterio sarebbe fortemente discriminatorio, inaccettabile nella cultura moderna,
nella storia dell’intera umanità. Dovremmo concentrare ogni nostro sforzo proprio
nell’affermazione che l’uomo è uomo sempre, portatore di una dignità umana insopprimibile,
sempre. I bambini non nati hanno lo stesso valore dei bambini già nati. E quando riusciremo
a scrivere questa cosa nella legge di tutti gli Stati, nelle Costituzioni, in modo
così chiaro come oggi si scrive che i neri sono uguali ai bianchi, gli schiavi non
ci devono essere più, le donne sono uguali agli uomini … ecco: quando riusciremo a
scrivere questo, un grande passo avanti di civiltà sarà compiuto. Ci vorrà tempo,
ma l’obiettivo, il punto discriminante è questo.