2009-07-28 15:52:11

Costa Rica: nota dei vescovi per la Giornata della vita nascente


I vescovi del Costa Rica hanno pubblicato un comunicato per la celebrazione della “Giornata nazionale della Vita nascente”, nel quale ricordano che “la radicalità dei valori del Regno, non ammette ambiguità. La vita di ogni essere umano deve essere rispettata in maniera assoluto dal momento stesso del concepimento, perché l’uomo è l'unica creatura nella terra che Dio ha ‘voluto’ per sé stessa, e l’anima spirituale di ogni uomo è ‘immediatamente’ creata da Dio; tutto il suo essere porta impressa in sé l’immagine del Creatore”. I vescovi ribadiscono che Dio è “il solo Signore della vita, dal suo principio e fino al suo termine”, per cui “nessuno, in nessuna circostanza, può attribuirsi il diritto di uccidere un essere umano innocente”. Nel comunicato i vescovi esprimono anche la loro speranza in merito al fatto che “ci sono ancora molte donne ed uomini che si sono preparati e si preparano adeguatamente per la vita matrimoniale”, dato che “il matrimonio naturale è fin dall’inizio l’ambiente caro a Dio affinché si generino nuove vite”. In questo modo si garantisce alla società un futuro migliore, “perché preparandosi per l’unione indissolubile si manterrà ferma la struttura sociale fondamentale della società e lo sviluppo integrale dei cittadini”. Allo stesso tempo, si congratulano per le “donne e gli uomini che sono generosi ed offrono la loro vita per i figli”. “I coniugi che sono coscienti che i figli sono più importanti di molti lussi e comodità, ma che contemporaneamente sono responsabili nella loro educazione ed attenzione, adempiono la vocazione alla quale sono stati chiamati e recano un bene inestimabile alla società” si legge ancora nel testo. Di fronte ai problemi che a volte si possono presentare ai genitori in vista di una gravidanza inaspettata, come la povertà, la mancanza di lavoro, ridotte opportunità di studio, la solitudine ed il vuoto affettivo, l’assenza di sostegno familiare e sociale, i vescovi affermano che “l'origine della crisi non è la gravidanza in sé, ma le circostanze avverse”. Per questo lo Stato, la società civile e la Chiesa stessa, “devono sforzarsi per offrire l’aiuto necessario, affinché la gravidanza stessa significhi sempre motivo di gioia e di speranza, rifiutando ogni tentativo di eliminare una vita innocente”. Il comunicato si conclude manifestando l’impegno della Chiesa per i genitori e le madri che si sforzano di vivere il Vangelo della Vita: “La Chiesa nel nostro Paese, attraverso le Parrocchie e la sua azione pastorale, tende verso di loro la propria mano, per sostenerli durante la gravidanza, nell’educazione dell'infanzia e della gioventù, durante la preparazione al matrimonio e con l’accompagnamento, affinché la loro unione coniugale sia immagine e somiglianza di Dio, uno e trino”. (R.P.)







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