Esattamente un anno dopo il suo predecessore, Alessio II, è arrivato oggi in Ucraina
il nuovo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, per una visita pastorale
che terminerà il 5 agosto. Come previsto dal protocollo, Kirill incontrerà i rappresentanti
di tutte le Chiese ortodosse, anche se al momento, scrive l’Osservatore Romano, non
è previsto un incontro con il Patriarca di Kiev, Filarete, che ha espresso critiche
sul viaggio. “È giunta l'ora di capire che l’Ucraina non è la Russia - ha detto -
e di riconoscere il nostro diritto a costruire un futuro indipendente”. Dal 1992,
dopo il crollo dell’Unione Sovietica, la Chiesa in Ucraina si è scissa in tre diverse
componenti: il patriarcato di Kiev, assieme alla piccola Chiesa ortodossa autocefala
ucraina, si è separato dalla Chiesa ortodossa nazionale, guidata dal metropolita Volomydir,
che è autonoma ma canonicamente soggetta a Mosca. Kirill ha spiegato che la visita
- esattamente come quella che lo ha portato a Istanbul dal 4 al 6 luglio, ospite del
Patriarca di Costantinopoli - ha carattere “pastorale” e “non bisogna vedervi una
componente politica”. Secondo quanto confermato anche dal capo del dipartimento per
le relazioni esterne della Chiesa ortodossa ucraina-Patriarcato di Mosca, l’archimandrita
Kirill Govorun, durante il suo soggiorno Kirill potrebbe incontrare i rappresentanti
delle comunità dissidenti. Proprio come gli ha suggerito anche lo stesso Filarete,
che ha invitato il Patriarca di Mosca a proporre “delle soluzioni che tendano a superare
le contraddizioni esistenti”. Durante il viaggio, Kirill parteciperà alla commemorazione
del principe Vladimiro al Pecerska Lavra (conosciuto come monastero delle grotte di
Kiev), a quella dell'icona della Madre di Dio di Svyatogorsk, a quella dedicata al
profeta Elia nella cattedrale di San Vladimiro a Sebastopoli e infine a quella dell’icona
della Madre di Dio di Pocajiv. (V.F.)