2009-07-27 15:06:36

Il 27 settembre inizia l'Anno Vincenziano


Fervono i preparativi nella Congregazione di San Vincenzo de’ Paoli in vista dell’Anno Vincenziano che partirà il prossimo 27 settembre per celebrare i 350 anni dalla morte di San Vincenzo de’ Paoli e della sua principale collaboratrice Santa Luisa de Marillac. Quest’anno speciale verrà ricordato con iniziative e manifestazioni in tutto il mondo e in particolare con progetti molto concreti in favore dei più poveri. Del carisma della famiglia vincenziana ci parla don Luigi Mezzadri, assistente nazionale del Volontariato dei Gruppi Vincenziani. L’intervista è di Anna Villani:RealAudioMP3

R. - Essenzialmente il carisma è uno: è la carità di Cristo che ci occupa, che ci spinge. La Chiesa deve essere Chiesa della carità. La Chiesa è carità, la Chiesa è opera della carità e questo è l’essenziale del messaggio che noi vorremmo sottolineare. San Vincenzo si è convertito ai poveri: evangelizza i poveri e ne è evangelizzato, e coinvolge la Chiesa del suo tempo. Scatena un movimento di spiritualità sacerdotale e laicale in cui i poveri sono al centro. Io ritengo che questi siano gli elementi essenziali.
 
D. - Qual è la particolarità della carità vincenziana?

 
R. – E’ una carità rispettosa, una carità che si china sull’altro ma nello stesso tempo anche viene aiutata dall’altro. E’ una carità di lotta alla povertà, non è una carità acquiescente. Si lotta contro tutte le povertà con la pochezza dei mezzi che noi abbiamo. Per questo carità e umiltà vanno d’accordo.

 
D. - In quali progetti la famiglia vincenziana è impegnata in questo periodo?

 
R. – In questo momento tutta la famiglia vincenziana è impegnata in un grande progetto sull’acqua. Ci sono molti Paesi in via di sviluppo, Paesi in difficoltà, per i quali l’acqua è una priorità e, come famiglia vincenziana, stiamo operando in questo campo. Abbiamo scelto ed evidenziato alcuni progetti per portare l’acqua per venire incontro a questo bisogno primario. In fondo, queste sono opere di misericordia.

 
D. – Ci racconta qualche episodio particolare legato alla vita di San Vincenzo de’ Paoli?

 
R . – Quando durante la Fronda, vale a dire la guerra civile che era scoppiata in Francia contro la monarchia, a un certo momento le dame di carità che si occupavano dell’opera dei trovatelli si sono trovate senza risorse. San Vincenzo le ha convocate e viste le loro difficoltà, invece che alzare bandiera bianca le ha esortate a reagire. "Questa è una priorità - disse - non aiutare è uccidere". Poi aggiunse: "avete tanti gioielli, tante cose che voi tenete da parte, qui c’è la vita dei bambini e diventerete giudici della vita e della morte di questi bambini". Ecco, improvvisamente, le risorse si sono trovate: perché i soldi si trovano sempre se c’è la buona volontà.







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