Fervono i preparativi nella Congregazione di San Vincenzo de’ Paoli in vista dell’Anno
Vincenziano che partirà il prossimo 27 settembre per celebrare i 350 anni dalla morte
di San Vincenzo de’ Paoli e della sua principale collaboratrice Santa Luisa de Marillac.
Quest’anno speciale verrà ricordato con iniziative e manifestazioni in tutto il mondo
e in particolare con progetti molto concreti in favore dei più poveri. Del carisma
della famiglia vincenziana ci parla don Luigi Mezzadri, assistente nazionale
del Volontariato dei Gruppi Vincenziani. L’intervista è di Anna Villani:
R. - Essenzialmente
il carisma è uno: è la carità di Cristo che ci occupa, che ci spinge. La Chiesa deve
essere Chiesa della carità. La Chiesa è carità, la Chiesa è opera della carità e questo
è l’essenziale del messaggio che noi vorremmo sottolineare. San Vincenzo si è convertito
ai poveri: evangelizza i poveri e ne è evangelizzato, e coinvolge la Chiesa del suo
tempo. Scatena un movimento di spiritualità sacerdotale e laicale in cui i poveri
sono al centro. Io ritengo che questi siano gli elementi essenziali. D.
- Qual è la particolarità della carità vincenziana?
R.
– E’ una carità rispettosa, una carità che si china sull’altro ma nello stesso tempo
anche viene aiutata dall’altro. E’ una carità di lotta alla povertà, non è una carità
acquiescente. Si lotta contro tutte le povertà con la pochezza dei mezzi che noi abbiamo.
Per questo carità e umiltà vanno d’accordo.
D. -
In quali progetti la famiglia vincenziana è impegnata in questo periodo?
R.
– In questo momento tutta la famiglia vincenziana è impegnata in un grande progetto
sull’acqua. Ci sono molti Paesi in via di sviluppo, Paesi in difficoltà, per i quali
l’acqua è una priorità e, come famiglia vincenziana, stiamo operando in questo campo.
Abbiamo scelto ed evidenziato alcuni progetti per portare l’acqua per venire incontro
a questo bisogno primario. In fondo, queste sono opere di misericordia.
D.
– Ci racconta qualche episodio particolare legato alla vita di San Vincenzo de’ Paoli?
R
. – Quando durante la Fronda, vale a dire la guerra civile che era scoppiata in Francia
contro la monarchia, a un certo momento le dame di carità che si occupavano dell’opera
dei trovatelli si sono trovate senza risorse. San Vincenzo le ha convocate e viste
le loro difficoltà, invece che alzare bandiera bianca le ha esortate a reagire. "Questa
è una priorità - disse - non aiutare è uccidere". Poi aggiunse: "avete tanti gioielli,
tante cose che voi tenete da parte, qui c’è la vita dei bambini e diventerete giudici
della vita e della morte di questi bambini". Ecco, improvvisamente, le risorse si
sono trovate: perché i soldi si trovano sempre se c’è la buona volontà.