I vescovi filippini: il ministero sacerdotale è incompatibile con gli incarichi politici
Tra i candidati alle prossime elezioni presidenziali nelle Filippine, nel 2010, figura
anche un sacerdote cattolico. Don Eddie Panlilio, 55 anni, incardinato nell’arcidiocesi
di San Fernando, ha annunciato la sua candidatura nei giorni scorsi, in occasione
del lancio di un nuovo movimento politico. Il sacerdote era già salito agli onori
delle cronache nel 2007 per essersi candidato ed avere vinto le elezioni locali come
governatore della Provincia di Pampanga, candidatura per la quale era stato sospeso
“a divinis” dall’arcivescovo Paciano Aniceto. La Conferenza episcopale filippina
(CBCP), che il 12 luglio scorso ha pubblicato un documento pastorale per invitare
i fedeli laici a scendere in campo, ribadisce da parte sua le posizioni della Chiesa
circa l’incompatibilità tra ministero sacerdotale e incarichi politici. “Don Panlilio
deve ottenere la dispensa papale perché le norme del Diritto canonico vietano ai sacerdoti
di concorrere per incarichi pubblici”, ha ricordato mons. Oscar Cruz, arcivescovo
di Lyngayen-Dagupan. “Sono pronto a tutte le conseguenze del caso”, ha dichiarato,
da parte, sua il sacerdote-governatore, che ha tuttavia lasciato intendere di volere
riprendere il ministero in caso di sconfitta. Una posizione fermamente criticata da
mons. Francisco Claver, ex presidente della Commissione Giustizia e Pace della CBCP:
“Non è onesto presentarsi come sacerdote – ha dichiarato il presule sulle pagine del
sito della Conferenza episcopale -. È proprio questo tipo di disonestà dei nostri
politici che la Chiesa sta cercando di cambiare”. Padre Panlilio è il secondo sacerdote
a rivestire una carica pubblica nelle Filippine, dopo padre Margarito Gonzaga, eletto
sindaco di Alburquerque nel 1971. (L.Z.)