2009-07-27 15:18:18

Elezioni presidenziali in Guinea Bissau


Si è svolto in un clima di tranquillità ieri in Guinea Bissau il ballottaggio per le elezioni presidenziali tra Malam Bacai Sanha e Kumba Yala, entrambi ex presidenti della Repubblica. Il primo turno elettorale si era svolto nel giugno di quest’anno e Sanha aveva ottenuto la maggioranza relativa. I timori sono invece per le possibili violenze che potrebbero esplodere dopo la diffusione dei risultati elettorali. Ex colonia portoghese, la Guinea Bissau è uno dei Paesi più poveri dell'Africa. Sull’attuale clima nel Paese Stefano Leszczynski ha intervistato padre Davide Sciocco, direttore della Radio cattolica Sol-Mansi:RealAudioMP3

R. – C’è stata molta calma sia nel periodo della campagna elettorale, dove la popolazione ha dato grande prova di spirito democratico e di rispetto per le idee degli altri - non ci sono stati episodi di violenza - sia nella giornata elettorale di ieri. Il problema grande è sempre dopo il voto, il timore dell’accettazione o meno dei risultati. Proprio per questo la legge elettorale della Guinea Bissau vieta di divulgare i risultati provvisori, quelli che si vengono a sapere dai vari seggi. Quindi, in questo momento non è possibile dare nessuna previsione, sono proibiti anche i sondaggi, proprio per non creare delle aspettative che poi possono essere smentite dai risultati ufficiali.

 
D. – E’ interessante, padre Davide, che i militari abbiano rivolto un appello ai due candidati, nel caso sorgessero delle discussioni sul risultato del voto, di rivolgersi alle autorità giudiziarie e di non fomentare disordini…

 
R. – Questo è un appello molto forte che ha fatto il capo di Stato maggiore, richiamando proprio al rispetto delle leggi democratiche. E’ stato un po’ strano che lo facesse il capo dell’esercito e non il ministro degli Interni o il primo ministro però, certo, mostra ancora una volta che almeno ufficialmente i militari vogliono appoggiare la democrazia: che è quello che tutta la gente si aspetta.

 
D. – Cosa si può dire dei due candidati che sono andati al ballottaggio?

 
R. – Sono candidati che sono già stati presidenti della Repubblica. Malam Bacai Sanha è stato presidente ad interim dopo la guerra civile del ’98 e ‘99 e quindi quando è stato presidente la sua figura è stata abbastanza di secondo piano. Kumba Yala, invece, era stato eletto democraticamente dopo il periodo ad interim di Malam Bacai. La sua figura è stata molto controversa, la popolazione lo aveva caricato di grandissimi aspettative di cambiamento, aspettative che non ha realizzato ma ora si presenta come una persona cambiata che probabilmente ha capito gli errori del passato e, quindi, propone di essere l’uomo della stabilità e della pace. Il messaggio di entrambi è che puntano molto sulla stabilità, sulla pace e sull’unione nazionale che è quello che la gente desidera.

 
D. – Una situazione complicata quella della Guinea Bissau anche perché è uno dei Paesi più poveri del continente africano: tra l’altro è anche un Paese dove forti sono gli interessi del narcotraffico…

 
R. – La situazione è veramente difficile perché il narcotraffico, la corruzione e i collegamenti internazionali, rendono davvero difficile il cambiamento della situazione. Quindi, anche il futuro presidente della Repubblica si troverà in una posizione non facile.







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