Il culto dei Santi genitori di Maria, dono di Dio.
Oggi la Chiesa ricorda i Santi Gioacchino ed Anna, genitori della Madonna, nonni di
Gesù. Quanto è importante il culto di questi due Santi? Marina Tomarro lo ha
chiesto a padre Ermanno Toniolo dei Servi di Maria, docente alla Pontificia
Facoltà Teologica Marianum:
R. – E’
importantissimo, centrale per la nostra fede perché è la radice ultima da cui è nata
la Vergine Maria che ha generato Dio, il Cristo nostro Signore, Verbo fatto carne.
Il secondo secolo raccoglie le più antiche tradizioni gerosolimitane. Di conseguenza
abbiamo la grazia di possedere uno degli apocrifi più celebri del mondo: il protovangelo
di Giacomo o “Natività di Maria”. Il testo si apre con la figura di questi due genitori:
Gioacchino, uomo pio e ricco, purtroppo senza figli e quindi disonorato nella società
giudaica del tempo; Anna, doppiamente addolorata perché sterile e perché ormai in
età avanzata. Anna si lamenta per la sua sterilità, per essere infruttuosa, per essere
quasi dimenticata da Dio. E invece ecco un angelo mentre Gioacchino con tutte le opere
sante che ha compiuto e Anna con tutti i suoi lamenti e le sue lacrime, cercano dal
Signore di avere l’esaudimento delle preghiere: almeno una creatura che venga a consolarli!
Allora il lieto annuncio viene dato attraverso un angelo. A Gioacchino sul monte,
mentre pascolava il suo gregge, nel giardino ad Anna. Ed ecco allora l’abbraccio favoloso
quando ritorna Gioacchino da Anna. E’ veramente l’anticipo dell’Immacolata Concezione,
perché quel concepimento che il loro abbraccio porterà per grazia di Dio diventerà
il dono di Dio a tutta l’umanità. D. – Nel corso dei secoli,
come si è sviluppata la venerazione verso i due Santi? R. –
La memoria di Gioacchino ed Anna è antichissima e viene culturalmente celebrata con
l’edificazione della basilica di Sant’Anna nel VI secolo, basilica da cui poi nasce
il tema del concepimento che era il 9 dicembre ed è diventato per noi l’Immacolata
Concezione, l’8 dicembre. In ambiente bizantino, sempre è rimasta insieme la memoria
di questa coppia mentre in Occidente si è frazionata. Noi abbiamo dal secolo decimo
soltanto la memoria di Sant’Anna: Gioacchino è caduto nel dimenticatoio. E invece
non è giusto: sono i due Santi Genitori. Li chiamano “i giusti”, i bizantini. Sono
“i giusti” che hanno ottenuto da Dio la grazia per la loro giustizia, per le loro
preghiere, per la loro santità, di diventare i procreatori della Creatura più bella,
lo Splendore del mondo, che è Maria. D. – Ma quanto sono attuali,
oggi, gli insegnamenti dei due Santi Sposi? R. – I Santi Gioacchino
ed Anna, che sono nella gloria del Signore, ci testimoniano innanzitutto una fedeltà
assoluta a Dio nella famiglia, una indissolubilità nell’amore fino alla tarda età,
una continuata richiesta al Signore per avere il frutto del grembo. I figli sono prima
di tutto dono di Dio e, restituiti in una educazione sana e cristiana a Dio prima
e alla società, sono i pilastri di una società nuova costruita sull’amore e sulla
giustizia. Possono perciò essere i portatori di un mondo nuovo.