Spagna: aumenta la violenza sessuale fra i minori. Appello del Forum della Famiglia
Meno di dieci giorni fa una bambina è stata violentata in una piscina pubblica a Baena,
vicino a Granada. I cinque aggressori erano tutti minorenni. Tre giorni dopo, a Isla
Nueva, Huelva, i giovanissimi stupratori di una bambina erano in sette. A Córdoba
i responsabili di un altro caso di violenza di gruppo di minorenni ai danni di coetanee,
interrogati dalla polizia, non avevano ben chiaro come mai si stesse censurando la
loro condotta. L’allarme è talmente diffuso nel Paese che in molti hanno chiesto una
revisione della Legge del minore per punire questo tipo di reato. Intanto la Spagna
attende la riforma della legge sull’aborto dopo l’estate secondo la quale - se dovesse
passare la bozza presentata dal governo Zapatero e sostenuta dal ministro per le Pari
opportunità, Bibiana Aido - le ragazzine potranno abortire a partire dai sedici anni
senza il consenso dei genitori. Forse è ora di rivedere l’educazione affettivo-sessuale
proposta ai giovani spagnoli da scuola e televisioni, dice il Forum spagnolo della
Famiglia (Fef). Nel sistema scolastico spagnolo vige lo stesso principio sulla “salute
sessuale e riproduttiva“ che sta alla base della nuova legge sull’interruzione di
gravidanza al vaglio delle Camere, l’introduzione forzata nella vita dei ragazzi della
visione meccanicistica dell’affettività. Che, esattamente come in Inghilterra, oltre
a non aver limitato le gravidanze fra i banchi di scuola né il numero degli aborti
ha finito per diventare la radice di condotte patologiche davanti alle quali tutti
si scandalizzano. “La presentazione permanente della sessualità come di una sfera
autonoma ed estranea alla responsabilità come se fosse un fine in sé, la canalizzazione
collettiva delle relazioni sessuali, la trivializzazione delle conseguenze delle stesse
attraverso la facilitazione dell'aborto, dei preservativi e della pillola del giorno
dopo, insieme a tutto un modello di condotta che attraverso i media si pone ossessivamente
a disposizione dei nostri giovani promuovendo l'irresponsabilità sessuale, hanno molto
a che vedere con ciò che è accaduto“, ha spiegato il presidente dell’Fef, Benigno
Blanco. Perché i ragazzi sono bombardati da pornografia e violenza. Bisogna rivedere
l’approccio delle scuole alla materia e aprire un dibattito che vada al di là delle
sanzioni imponibili, suggerisce il Forum. "L'ossessione di una parte importante dei
poteri pubblici per la banalizzazione della sessualità e per il fatto di slegarla
totalmente dall'impegno personale e stabile nella coppia e dalla funzione riproduttiva
– ha detto Blanco - sta provocando enormi danni alla vita di molte persone, nella
salute pubblica e, nelle sue manifestazioni estreme, perfino nel rispetto della libertà
altrui come in questi casi di violenza”. (V.F.)