"Ti perdono": queste le ultime parole del sacerdote assassinato a Cuba
Padre Isidro Hoyos, sacerdote che esercita il suo ministero a Cuba e amico di padre
Mariano Arroyo ucciso pochi giorni fa alla periferia di L'Avana, ha rivelato che le
ultime parole del sacerdote prima di morire, secondo quanto confessato dal suo presunto
assassino, sono state: “Ti perdono”. Padre Hoyos lo ha affermato in un'intervista
concessa al "Diario Montañés" di Santander (Spagna), località in cui si trova per
un periodo di riposo. Il 13 luglio scorso, la polizia cubana ha rinvenuto all'Avana
il cadavere di padre Arroyo nella sua casa. Era stato pugnalato e presentava bruciature
su alcune parti del corpo. Appena quattro mesi prima, un altro sacerdote spagnolo
compagno di entrambi, Eduardo de la Fuente, era stato ucciso nella stessa città. Padre
Hoyos si è recato a Cuba spinto da padre Arroyo nel 2000, e svolge il suo apostolato
in una “città-dormitorio” di 100.000 abitanti in cui la sua è l'unica parrocchia.
“E' una casetta con un cortile, un granello di sabbia. Di domenica ci sono le celebrazioni,
alle quali assistono circa 300 persone. E' poco, ma prima non c'era nulla”. Per lui
non è difficile essere sacerdote all'Avana: “La gente ti tratta molto bene. Non ero
abituato all'adorazione della figura del sacerdote. I cubani hanno una grande rispetto
nei confronti del sacro”. Il presbitero - riferisce l'agenzia Zenit - è d'accordo
sul fatto che la morte di padre Arroyo e quella di padre de la Fuente non siano collegate,
e che l'ultimo assassinio sia stato provocato da un tentativo di furto. Padre Hoyos
tornerà all'Avana il 28 agosto e afferma di non aver paura: “Non credo che si tratti
di una catena senza fine. Ho un impegno con quelle persone e lo rispetterò. Mi sembrerebbe
una codardia non tornare. Non dico che sia necessario, ma sento il dovere di farlo”.
(R.P.)