2009-07-24 15:46:26

India: nel Karnataka i cristiani che pregano finiscono in prigione


I cristiani indiani non sono in pericolo soltanto in Orissa. Gli attentati e le persecuzioni contro la comunità cristiana, racconta l’Osservatore Romano, hanno contagiato anche il Karnataka, dove i luoghi di culto sono sotto attacco e religiosi o laici vengono arrestati perché sorpresi a pregare. Il Global Council of Indian Christians ha denunciato in una lettera inviata alle autorità governative che “i cristiani sono circa il 2,4% della popolazione e sono sempre più al servizio dei più di poveri e bisognosi nel nostro Paese”. I cristiani in Karnataka sono in prima linea nell’assistenza ai malati di Aids e nell’alfabetizzazione. Eppure “sono spesso dipinti come detrattori o stranieri nocivi al Paese”. Le organizzazioni estremiste indù accusano la comunità cristiana di “proselitismo forzato” ai danni della popolazione e hanno chiesto al governo locale l’approvazione di una legge “per evitare che indù innocenti si convertano ad altre religioni”. Intanto nei giorni scorsi a Mulaykatta, nel distretto di Shimoga, un pastore pentacostale e due donne anziane che cooperano alla sua missione sono finiti in carcere per una notte con proprio con l’accusa di proselitismo. I tre stavano pregando insieme con altri all’interno della casa in cui la polizia ha fatto irruzione. A Bangalore invece sono stati arrestati quattro evangelici. Anche loro stavano pregando in un’abitazione privata. (V.F.)







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