2009-07-23 11:17:56

La Chiesa celebra la memoria di Santa Brigida, Patrona d'Europa


Moglie e madre, nobile dedita agli ultimi, mistica della Passione di Cristo, Santa e Patrona d’Europa: tutto questo è Santa Brigida di Svezia, di cui la Chiesa celebra oggi la memoria liturgica. Ce ne parla Isabella Piro:RealAudioMP3

“La mistica del Nord", la "portavoce di Dio": con queste espressioni Santa Brigida si impone agli occhi dei fedeli. Nata in Svezia da famiglia aristocratica nel 1303, diventa sposa e madre di otto figli. Assieme al marito, fonda un ospedale e cura i malati personalmente. Colta e saggia, dispensa consigli ai sovrani senza trascurare mai i poveri, ai quali si dedica senza sosta. Dopo la morte del marito, Brigida fonda l’Ordine del Santissimo Salvatore. Nel 1349, lascia la Svezia e si trasferisce a Roma. Visita molti luoghi sacri italiani, come Assisi, Bari e il Santuario di San Michele Arcangelo. L'ultimo pellegrinaggio la porta in Terra Santa. Ma qual è il carisma di questa mistica? Ascoltiamo mons. Michele Giulio Masciarelli, teologo e autore di numerosi libri su Brigida di Svezia:

 
“Il carisma di Brigida è un carisma complesso; è un esempio tra carisma e vocazione. E’ una donna che è stata madre di otto figli, è una laica, una mistica, una religiosa, una diplomatica e dunque il suo è un carisma di sintesi. Lei ispira sia una spiritualità monacale ma anche un impegno nel mondo. L’altra cosa, poi, su cui insisteva l'allora cardinale Ratzinger nel congresso del 1991 sull’attualità di Brigida, è che lei rappresenta sia la donna che la santa della normalità, perché vive il cristianesimo in modo normale. Le grandi vocazioni di Brigida – la Croce e la devozione mariana - sono la prova di questa grande normalità”.

Il 23 luglio del 1373 Brigida muore; diciotto anni più tardi, nel 1391, Papa Bonifacio IX la eleva agli onori degli altari. Il primo ottobre 1999, con un Motu Proprio, Giovanni Paolo II la proclama Patrona d’Europa, insieme a Santa Caterina da Siena e Santa Teresa Benedetta dalla Croce. Brigida diventa, quindi, un modello da seguire per il Vecchio Continente, colei che sa indicare all’Europa la via da intraprendere. Ancora mons. Masciarelli:

“Brigida indica, ad esempio, la via femminile. Lei è una donna che dimostra quanto il genio femminile – per il cristianesimo ma anche per la società civile e politica – sia una risorsa ancora da sperimentare. C’è poi la via della famiglia: Brigida è feconda di figli come anche di educazione. Un’educazione forte e tenera insieme. E’ una donna lungimirante: all’Europa propone, infatti, che se vuole uscire dal guado, deve imboccare la lunga via dell’educazione e della carità, perché lei è una donna di grande carità. A seguire c’è la via del pellegrinaggio: camminare a piedi, questo richiamo alla lentezza e non il mito olimpico della velocità, l’arrivar prima, ma arrivare insieme. Infine la via estetica: lei riesce a contemplare il Crocifisso, non subendo la repellenza di un volto sfigurato, perché lo ama. Riesce a far diventare bello ciò che ama”.

 
Nel corso della sua vita, la mistica svedese si adopera incessantemente per il ritorno del Papa da Avignone, ma non riesce a vedere realizzato il suo sogno. Importanti, poi, le rivelazioni mistiche che riceve e che la portano a parlare con Gesù. In quest’ottica, Brigida si mette al servizio dell’unità dei cristiani:

 
“Lei indica piuttosto la via del dialogo. Il che significa guardare ciò che unisce e poi la cosa importante è trovare il centro dell’ecumenismo nella croce. Un ecumenismo serio deve mirare alla Croce. La Croce è la stele ecumenica, è il punto di raduno dell’ecumenista: Cristo al centro e, al centro del centro, c’è la Croce. Un albero senza radici che porta frutti”.







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