Confermare il sostegno di Washington alla Georgia, a quasi un anno dalla guerra con
la Russia. Questo lo scopo del viaggio del vicepresidente americano, Joe Biden, a
Tblisi. Dopo la tappa in Ucraina, il numero due della Casa Bianca è arrivato ieri
nella Repubblica georgiana per consegnare al presidente, Mikhail Saakashvili, un messaggio
di "sostegno alla democrazia" e un appello per accelerare il processo di riforme nel
Paese. Il servizio di Marco Guerra:
“La ragione
per cui sono qui è mostrare che siamo con voi'': le parole del vicepresidente americano
Joe Biden confermano il sostegno alla sovranità della Georgia e rilanciano l’impegno
degli Stati Uniti per favorire la crescita dell'economia, il rafforzamento della sicurezza
e lo sviluppo della democrazia nel Paese caucasico. Il colloquio a porte chiuse con
presidente georgiano, Mikhail Saakashvili, conclude il viaggio del numero due della
Casa Bianca in Ucraina e Georgia, le due Repubbliche ex sovietiche più vicine a Washington
che aspirano ad entrare nella Nato. Biden, dicono gli osservatori, controbilancerà
il suo discorso di sostegno con l'invito al governo georgiano a consolidare con le
riforme la “Rivoluzione delle rose”, che nel 2003 portò al potere Saakashvili. Ma
il principale dei temi in agenda, come conferma un ministro di Tbilisi, resta la sicurezza
nella turbolenta regione caucasica, dove si è rinforzata l’influenza russa. E di questo
è consapevole anche Mosca che, attraverso il viceministro degli esteri Karasin, si
è detta “profondamente preoccupata per le attività di rimilitarizzazione della leadership
georgiana”. ''Continueremo a impedire il riarmo del regime di Saakashvili - ha poi
detto l’esponente della diplomazia russa - e prenderemo misure concrete per questo”.
Pakistan
Saad bin Laden, terzogenito di Osama bin Laden, potrebbe essere morto in
un raid aereo statunitense nelle zone tribali del Pakistan, all’inizio dell’anno.
A riferirlo è stato un funzionario del controspionaggio Usa alla National Public Radio
americana. Nel gennaio del 2009, il Dipartimento del Tesoro americano aveva congelato
i beni di Saad bin Laden sulla base del sospetto di appartenere alla rete terroristica
di al Qaida. Tuttavia, il figlio del leader di al Qaida non avrebbe un ruolo significativo
all'interno dell'organizzazione terroristica. Da un portavoce dei ribelli, giunge
invece la smentita della morte di un comandante dei talebani nella valle dello Swat,
dove è in corso l’offensiva dell’esercito pakistano.
Elezioni presidenziali
in Kirghizistan È molto alta l’affluenza alle urne a poche ore dalla chiusura
dei seggi elettorali per le elezioni presidenziali in Kirghizistan. Uno fra i Paesi
attualmente più poveri e instabili dell'Asia centrale, conteso tra Mosca e Washington
per la sua posizione strategica vicino all'Afghanistan, deciderà chi sarà il capo
di Stato per i prossimi cinque anni di governo. Il servizio di Mariella Pugliesi:
Sarebbe
il premier uscente, Kurmanbek Bakiev, il grande favorito dai sondaggi elettorali della
Repubblica asiatica del Kirghizistan. Il presidente ha mobilitato circa 5000 uomini
nella capitale per garantire l'ordine pubblico, dopo che l'opposizione aveva annunciato
manifestazioni di piazza contro un voto considerato illegittimo per presunti abusi
nella campagna elettorale. Lo sfidante principale è Almazbek Atambaiev, ex
premier, candidato del Movimento del popolo unito. Perché il voto sia considerato
valido, deve recarsi alle urne oltre il 50 per cento dei 2,7 milioni di aventi diritto.
Dopo i moti del 2005, che hanno rovesciato il regime autocratico del presidente Askar
Akayev, il Paese si muove sulla via della democrazia. Ma la Repubblica asiatica
del Kirghizistan - nata dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991 e con una
popolazione in gran parte musulmana - presenta gravi problemi sociali e sanitari.
L'elevato debito estero e la mancanza di risorse naturali provocano
forti migrazioni di popolazione sia all'interno del Paese sia verso
la Russia. Oltre metà della popolazione vive sotto la soglia di povertà
e un quarto in condizioni di miseria estrema. Di recente, il parlamento del Kirghizistan
ha deciso di rinnovare il milionario contratto d'affitto della base aerea di Manas
agli Stati Uniti, scalo fondamentale per le operazioni statunitensi in Afghanistan.
Stati Uniti – Iraq Nuova fase nei rapporti
tra Stati Uniti e Iraq. Il capo della Casa Bianca, Obama, ha ricevuto ieri il primo
ministro iracheno, al-Maliki. “Il futuro è di chi costruisce”, hanno concordato i
due leader. Barack Obama ha confermato il ritiro delle truppe americane dall’Iraq
entro il 2011, mentre al-Maliki ha auspicato una cooperazione più forte tra le parti
e la lotta ad al-Qaida.
Vertice Asean: scontro tra Usa e Corea del Nord
Non accenna ad attenuarsi il contrasto tra Stati Uniti e Corea del Nord sul programma
nucleare di Pyongyang. Una nuova impasse sui colloqui per il disarmo si è registrata
in occasione del vertice dell’Asean, in corso in Thailandia, dove erano presenti le
delegazioni di entrambi i Paesi. Il servizio di Marco Guerra:
“Gli Usa non
trascureranno alcun mezzo che possa convincere la Corea del Nord a rinunciare al suo
programma nucleare e a normalizzare le sue relazioni con la comunità internazionale”.
Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, apre ad ogni possibilità di intervento
su Pyongyang e fornisce assicurazioni ai Paesi del Sudest asiatico circa l'impegno
di Washington a esercitare pressioni in modo che rinunci al suo programma nucleare
militare. Nel suo intervento al vertice Asean di Puket, la Clinton non ha poi escluso
nuove sanzioni da parte delle Nazioni Unite. “La Corea del Nord - ha detto ancora
il segretario di stato Usa - non ha amici che la proteggano nella comunità internazionale”.
Eppure, poche ore prima, ad alzare la voce era stata proprio la delegazione nordcoreana,
dicendosi non disposta a proseguire i colloqui a sei sul disarmo. Gli incontri con
Usa, Russia, Cina, Giappone e Corea del Sud potranno riprendere, ha detto l’ambasciatore
di Pyongyang, solo quando cesserà "l'atteggiamento ostile" degli Stati Uniti. E mentre
va in scena l’ennesimo braccio di ferro tra le parti, Seul rivela che si stanno vagliando
degli incentivi per far tornare la Corea del Nord al tavolo delle trattative, “una
volta che la fase punitiva sarà conclusa”.
Manuel
Zelaya tenterà di rientrare in Honduras L’ex presidente dell'Honduras, Manuel
Zelaya, in esilio forzato dopo quasi un mese dal golpe che lo ha obbligato
a lasciare il suo Paese, ha annunciato che oggi si trasferirà da Managua verso una
zona al confine col suo Paese, in modo da tentare il rientro in patria. Zelaya ha
dichiarato, inoltre, che la mediazione voluta dagli Usa e portata avanti da Oscar
Arias, in Costa Rica, è fallita.
Somalia Sono almeno 25 le vittime
della battaglia in corso a Mogadiscio tra gli insorti islamici e le truppe governative
appoggiate dall'Amisom, la missione di pace panafricana per la Somalia. Si tratta
di uno dei più violenti combattimenti dall’inizio dell’offensiva degli insorti, iniziata
il 7 maggio scorso. Pesantissimo, finora, il bilancio. Oltre 350 morti e 1.500 feriti,
230 mila sfollati in fuga disperata. Nelle ultime settimane, le truppe regolari hanno
avuto una serie di successi importanti, tuttavia si registrano continui rovesci della
situazione e i miliziani integralisti controllano ancora buona parte della città.
Influenza A-H1N1 Crescono i casi di contagio dell’influenza A-H1N1
che si sta propagando in molti Paesi del mondo. Le autorità sanitarie della Nuova
Zelanda hanno comunicato di aver confermato 14 decessi correlati alla nuova influenza,
aggiungendo che altre 11 morti sono attualmente in corso di valutazione. I ministri
della Sanità arabi per la prima volta hanno fissato una serie di restrizioni al tradizionale
pellegrinaggio alla Mecca, in Arabia Saudita, a causa della diffusione del virus nei
Paesi della regione. I responsabili della Sanità degli Stati arabi hanno deciso di
escludere dai pellegrinaggi chi ha più di 65 anni e i ragazzi al di sotto dei 12 anni.
In Italia, durante il question time alla Camera, il ministro del Welfare, Maurizio
Sacconi, ha comunicato che è in atto un aumento dei casi di nuova influenza. Le misure
di sorveglianza e di controllo avrebbero limitato il numero di casi nel Paese a 320.
Aiuti europei per l’Abruzzo La Commissione europea ha proposto
lo stanziamento di 494 milioni di euro per far fronte all'emergenza determinata dal
terremoto a l'Aquila. "Si tratta", ha spiegato un portavoce della Commissione, "del
più consistente stanziamento dalla creazione del fondo di solidarietà, che nacque
nel 2002". La Commissione, ha aggiunto il portavoce, "si aspetta un incremento della
cifra in autunno". La proposta deve passare ora al vaglio del parlamento europeo.
(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Mariella Pugliesi)
Bollettino
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