Convegno a Roma sulla Caritas in veritate con il ministro Tremonti e mons. Fisichella
Coniugare teologia e globalizzazione, ripensare lo sviluppo mettendo al centro la
persona, conciliare nel concreto del vivere sociale le ragioni del profitto e la logica
del dono. Sono queste alcune delle sfide che l’Enciclica di Benedetto XVI, “Caritas
in veritate” lancia alla cultura del nostro tempo, per affrontare la crisi del presente
e gettare le basi del futuro. Su questi temi si sono confrontati ieri, presso l’Auditorium
San Pio X a Roma, mons. Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per
la Vita e rettore della Pontificia Università Lateranense, e il ministro dell’Economia
e delle Finanza Giulio Tremonti. Il servizio di Cecilia Seppia:
Un
documento coraggioso, attento e complesso, fatto di progettualità e dal profondo valore
propositivo. Così mons. Rino Fisichella,
ha commentato le parole di Benedetto XVI affidate alle pagine dell'Enciclica ''Caritas
in veritate'', che lungi dall’imporre una serie di divieti propongono invece una rilettura
positiva e audace dell’economia e dello sviluppo, cercando di coniugare logica del
dono e ragioni del profitto, come sottolinea lo stesso mons. Fisichella:
“Penso
che l’Enciclica dica molti sì: dice sì ad un mercato che abbia delle regole, ad un’imprenditoria
che sia capace di essere progettuale anche nei confronti della società, ad investimenti
internazionali purché essi non siano un puro atto formale ma siano invece la capacità
di poter, ancora una volta, rivedere la dimensione non solo economica ma anche umana
che sta alla base di tutto. E’ insomma un’enciclica che invita a guardare avanti e
a non fermarsi davanti agli ostacoli”.
Alla luce dell'attuale crisi
finanziaria ma anche antropologica spiega mons. Fisichella si fa sempre più urgente
il bisogno di ripensare le regole economiche, ripristinando la centralità dell’essere
umano e la sua inalienabile dignità, ma anche sollecitando la piena collaborazione
della famiglia umana per concorrere al progresso comune. Per questo ciascuno di noi
è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità. Ancora mons. Fisichella:
“L’economia
non è soltanto un atto tecnico, essa coinvolge direttamente la vita delle singole
persone e delle società. Ognuno di noi è certamente protagonista; il problema è se
siamo capaci, da protagonisti, di lavorare anche insieme e quindi di cercare di fare
un polifonia e non un canto da solista”.
"L'Enciclica,
afferma quindi il ministro dell’economia Giulio Tremonti, è il
primo grande documento di analisi e riflessione sul nuovo mondo. Una guida per la
politica che ci insegna che l'interesse non e' solo quello del tasso di sconto ma
anche quello generale della comunità, che non basta l'illusione dell'autosufficienza,
ma e' necessario l'impegno nella coscienza per il bene comune nella società umana".
Sentiamo lo stesso Tremonti:
“In un mondo che si configura come una
nuova 'tabula mundi' da scrivere, credo che un criterio e una traccia fondamentale
sia questo. E’ il documento più importante, più straordinario che sta sulla tavola
della politica ed è una fase in cui la politica è tutta in 'experimentum' e credo
che nell’esperimento, alla ricerca di un sistema di governo del mondo, un documento
di questo tipo sia fondamentale”.
Per concepire un
nuovo sviluppo, una nuova economia, la carità nella verità – afferma mons. Fisichella
- è fondamentale. Così come l’etica, perché l’agire sociale non cada in balia di interessi
privati e di logiche del potere, con effetti disgregatori sulla società. L’etica della
vita coniugata all’etica sociale evita il sopruso del più forte sul più debole: solo
attraverso di essa si possono fronteggiare problemi come l'immigrazione, la
disoccupazione, o gli investimenti internazionali, in modo che l'immigrato non sia
trattato come merce e che il lavoratore sia tutelato da politiche che garantiscano
la sicurezza e il giusto salario.