America Latina: convegni e incontri sull'Enciclica "Caritas in veritate"
La presentazione oggi, a Santiago del Cile, presso la Pontificia Università Cattolica,
da parte di mons. Alejandro Goic, presidente dell’episcopato locale dell’Enciclica
“Caritas in Veritate”, è l’ultimo evento di una serie di incontri e convegni, iniziati
diversi giorni fa, per illustrare il documento pontificio in tutti i Paesi dell’America
Latina e dei Caraibi. A 17 giorni dalla sua pubblicazione, l'Enciclica di Benedetto
XVI continua ad attirare l’interesse della stampa spagnola e portoghese, le principali
lingue della regione. Interesse registrato anche nel caso di Portogallo e Spagna.
Articoli, commenti, riflessioni e critiche - per la verità poche e spesso marginali
- pubblicati in queste settimane sono centinaia. Dal Messico all’Argentina, dal Perù
al Brasile, da giorni si susseguono conferenze e dibattitI sui principali contenuti
dell’enciclica da parte degli episcopati, delle Università cattoliche, dell’associazionismo
ecclesiale, e soprattutto di gruppi di laici, credenti e non credenti, con lo scopo
di far conoscere il testo e avviare le prime riflessioni inquadrandole nel contesto
nell’odierna realtà latinoamericana. Cosa emerge da questi incontri? Da un lato il
complesso, necessario e urgente rapporto fra processi economici e coscienza etica
e dall’altro la natura del mercato e le sue relazioni con il profitto. E’ vero che
sono aspetti che interessano quasi tutti i popoli nel loro cammino storico di crescita
materiale, umana e spirituale, ma nel caso dell’area latinoamericana si tratta di
questione nei confronti delle quali esiste una grande sensibilità e non solo per le
condizioni di povertà e a volte miseria estrema in cui vivono milioni di latinoamericani.
Nel caso specifico, in tutti gli incontri emerge che l’Enciclica offre un grande contributo
per affrontare due piaghe regionali gravissime che a volte sembrano incancrenite:
la corruzione e l’ingiustizia sociale. In questo contesto, in diversi incontri (Lima,
Buenos Aires, Rio de Janeiro, Quito e Bogotà) è stato anche sottolineano il ruolo
a cui sono chiamate le classi dirigenti ed i governanti dell’America Latina, che in
maggioranza si definiscono cattolici, e che, in quanto laici impegnati, non dovrebbero
disattendere i doveri richiamati dalla dottrina sociale della Chiesa. Infine viene
evidenziato lo stretto rapporto tra la “Caritas in veritate” e la “Populorum progressio”
di Paolo VI - alla quale Benedetto XVI si riallaccia con forza - che venne accolta
con grande entusiasmo in America Latina poiché nella regione il documento di Papa
Montini venne pubblicato proprio alla vigilia del sul viaggio a Bogotà per aprire
i lavori della Seconda conferenza generale degli episcopati latinoamericani di Medellìn.
Il riferimento a ciò che Paolo VI chiamò “indirizzo sociale” nel discorso di apertura
dell’incontro, e che inquadrò nel contesto della Dottrina sociale, resta nella memoria
storica delle chiese e dei popoli della regione, come uno dei momenti più alti dell’impegno
ecclesiale in favore della promozione umana. Oggi, “alla luce della ‘Caritas in veritate’
quest’eredità si rinnova dando slancio all’impegno delle nostre Chiese al servizio
della vita, punto di partenza di qualsiasi società veramente umana”, ha ricordato
l’arcivescovo di Lima, il cardinale Juan Luis Cipriani. (A cura di Luis Badilla)