È stato ucciso a colpi di arma da fuoco a Musezero, nel Nord Kivu, un giovane di 27
anni, operatore della Caritas Internationalis, mentre andava al lavoro il pomeriggio
del 15 luglio scorso. Ricky Agusa Sukaka lavorava come ingegnere agrario con Caritas
Francia da un anno. Immediata la reazione di Lesley-Anne Knight, Segretario generale
di Caritas Internationalis: “Ricky Sukaka ha lavorato coraggiosamente in una zona
di guerra per aiutare altri a ricostruire la propria vita. La brutalità e gli omicidi
in Congo devono cessare. La Caritas chiede a tutti i gruppi coinvolti di sedersi al
tavolo dei negoziati e di lavorare per una pace duratura”. L’organizzazione internazionale,
riferisce l'agenzia Zenit, deplora il crescente clima di insicurezza nella zona orientale
della Repubblica Democratica del Congo. Quando i colleghi del giovane hanno rinvenuto
il suo cadavere, era stato derubato e privato della maglietta dell’associazione Caritas
Francia. Gli abitanti del luogo hanno affermato di aver visto Sukaka, prima che fosse
assassinato, mentre veniva prelevato da due uomini che indossavano le uniformi dell'Esercito
congolese. Gli scontri violenti tra l'Esercito e i ribelli hanno provocato quasi un
milione di sfollati nel Nord e nel Sud Kivu. I gruppi armati commettono spesso omicidi,
sequestri, saccheggi e violenze contro una popolazione in gran parte indifesa. Chi
abbandona le proprie case, temendo per la vita, finisce spesso in campi in cui deve
dipendere dagli aiuti esterni per far fronte alle necessità fondamentali come cibo,
acqua e vestiario. Le organizzazioni della Caritas in Francia e in Congo hanno contattato
l'Esercito, le forze ONU in Congo e l'ufficio per le questioni umanitarie dell'ONU
per la morte di Sukaka. Caritas Francia sostiene che seguirà da vicino le indagini
sull'omicidio per assicurare che gli autori siano assicurati alla giustizia. Inoltre
afferma che, sia la comunità delle organizzazioni umanitarie, che la popolazione congolese,
stanno pagando il caro prezzo della crescente attività dei gruppi ribelli e dell'Esercito
nella regione. (A.D.G.)