Timor Est: difficile il rientro nelle case per 3000 sfollati
Vi sono ancora problemi di sicurezza, dispute sulla terra, occupazioni illegali di
alloggi. Sono queste le difficoltà secondo il direttore del Jesuit Refugee Service
di Timor Est, Isidoro da Costa, che impediscono un sicuro ritorno e la reintegrazione
degli sfollati nelle abitazioni di origine. La storia del Paese, descrive l’agenzia
Fides, è stata attraversata da violenze, conflitti fra fazioni filo-indonesiane e
indipendentiste che hanno causato tensioni sociali tra la popolazione. In seguito
ai disordini e alle proteste del 2006, dovuti ai contrasti tra le forze armate e 591
soldati dimessi dal governo di Timor Est, migliaia di famiglie fuggite in quell’anno
stanno rientrando nelle loro case. Almeno 3.000 persone però vivono ancora in alloggi
di transizione costruiti dalle Organizzazioni non governative. Anche la Chiesa ha
avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione di strutture di accoglienza per i
rifugiati e per il servizio d’istruzione rivolto a bambini, ragazzi e giovani che
rappresentano buona parte della popolazione degli sfollati. (M.P.)