Mons. Migliore: la Caritas in veritate è un vademecum per la missione della Santa
Sede all'Onu
“Un vademecum sul quale misurare e rimettere a fuoco convinzioni e modalità di testimonianza
e proposta del pensiero sociale della Chiesa”. Questo il commento di mons. Celestino
Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni
Unite, sul significato dell’enciclica di Benedetto XVI, “Caritas in veritate”, “per
me e i miei collaboratori in questa Missione della Santa Sede all’Onu”. Mons. Migliore,
riferisce l’agenzia Sir, ricorda che “la dottrina sociale della Chiesa è la magna
carta della nostra ragion d’essere, missione e attività nelle Organizzazioni internazionali”.
In questo senso la “Caritas in veritate” rappresenta un “vademecum”. Ed è anche, aggiunge
il presule, “una credenziale importante ed esigente per la nostra partecipazione ai
dibattiti e ai negoziati su temi attinenti allo sviluppo, alla leadership mondiale,
e anche alle crisi economica e finanziaria in corso”. Nell’attuale scenario internazionale,
sottolinea mons. Migliore, l’enciclica porta diversi spunti di riflessione ma anche
indicazioni e suggerimenti. “Tra i tanti, sottolineo l’invito e l’urgenza di riscoprire
il vero senso dell’economia e della politica che, a livello nazionale e internazionale,
significa che «il primo capitale da salvaguardare e da valorizzare è l’uomo, la persona,
nella sua integrità», come scrive il Papa”. L’enciclica, afferma mons. Migliore, “è
andata a ruba” presso le istituzioni internazionali. “Già prima della pubblicazione,
sono pervenute molte richieste del testo e ovviamente è stata mia premura dargli la
più ampia divulgazione”. A proposito delle reazioni, mons. Migliore spiega che “in
questi ambienti si reagisce piuttosto a mente fredda, dopo aver accuratamente letto
i testi. Le reazioni più significative giungeranno durante il dibattito generale della
64ª sessione dell’Assemblea generale, in programma nella seconda metà di settembre”.
In quell’occasione, fa sapere l’arcivescovo, “organizzeremo un seminario di presentazione
e studio dell’enciclica”. Mons. Migliore si sofferma anche sulle parole del Papa circa
l’urgenza della riforma dell’Organizzazione delle Nazioni Unite: “Sono parole e indicazioni
che cadono su un terreno fertile. Fertile, nel senso che chi sta a bordo di questa
nave generalmente ha una viva coscienza e preoccupazione per gli scogli che essa incontra,
di certe sue inadeguatezze ad affrontarli e dell’urgenza di portare a destinazione
il carico prezioso per le sorti dell’umanità”. Tuttavia, conclude, “occorre rendere
il terreno fertile anche e soprattutto nel senso della ricettività di alcune premesse
indispensabili: in particolare quella di fare delle Organizzazioni internazionali
un foro di attenzione e risposta fattiva ai problemi delle popolazioni”. (A.D.G.)