Colombia: le Farc accettano la presenza della Chiesa nel negoziato per liberare gli
ostaggi
Ieri, Piedad Córdoba, senatrice del Partito liberale all’opposizione, ha incontrato
mons. Rubén Salazar Gómez, arcivescovo di Barranquilla e Presidente dell’episcopato
colombiano, per metterlo al corrente sul processo in corso per arrivare alla liberazione
di tutti gli ostaggi, attualmente nelle mani della guerriglia. La senatrice era stata
autorizzata dal Presidente colombiano Alvaro Uribe a promuovere i negoziati con i
gruppi armati, in particolare con le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia)
in favore della liberazione delle persone sequestrate. “Abbiamo parlato di quello
che più preoccupa il Paese”, ha dichiarato la senatrice al termine dell’incontro con
il presule, precisando che durante il suo incontro con esponenti delle Farc, l’organizzazione
ha dichiarato di accettare senza problemi anche la presenza della Chiesa cattolica
e perciò ha ritenuto opportuno informare mons. Salazar Gómez. Secondo la senatrice
i colloqui con la guerriglia “sono stati molto interessanti e positivi anche perché
abbiamo tracciato una panoramica dei problemi attuali “che devono essere affrontati”.
“Ora la cosa più importante – ha precisato Piedad Córdoba, che poco prima aveva incontrato
l’arcivescovo di Bogotà cardinale Pedro Rubiano Sáenz – è che il cammino con la Chiesa
è stato avviato e dunque d’ora in poi si deve lavorare per ottenere la fine di questi
sequestri”. L’esponente dell’opposizione ha anche ritenuto necessario un incontro
con il Presidente Uribe o con suo delegato autorevole, poiché ritiene che sia arrivato
il momento di “conoscere le condizioni che pone il governo per capire come si potrà
andare avanti nelle trattative”. La senatrice ha precisato anche che le Farc sono
disponibili a consegnare tutte le prove necessarie sulle condizioni di salute di queste
persone e sulla loro vita. “Per ora – ha concluso – non posso dire quando arriveranno
e se questi ostaggi sono veramente in vita”. Va ricordato che furono le Farc, tempo
fa, a chiedere la presenza di Piedad Córdoba per liberare unilateralmente due militari,
come è stato annunciato nello scorso mese di aprile. All’inizio, il Presidente Uribe
negò l’autorizzazione alla senatrice, ma successivamente cambiò opinione e concesse
il suo benestare sia alla presenza dell’esponente dell’opposizione, sia alla Chiesa
cattolica. Intanto, il governatore ha continuato ad insistere sul fatto che le Farc,
come gesto di buona volontà, dovrebbero liberare senza condizioni 24 militari in ostaggio
e restituire i corpi di altri due deceduti. In attesa dell’avvio dei negoziati, le
Farc sabato scorso hanno ribadito di voler liberare presto due militari: uno sequestrato
11 anni fa e l’altro lo scorso 20 aprile, ribadendo che, per la liberazione di tutti,
attendono un processo di negoziazione, che consenta lo scambio con militanti della
guerriglia, oggi nelle carceri della Colombia. (A cura di Luis Badilla)