2009-07-21 14:06:29

Il Patriarcato ortodosso russo denuncia il degrado della televisione


La "televisione-spazzatura" raggiunge anche Mosca: questo l’allarme del Patriarcato ortodosso che ha commentato un sondaggio svolto dalla società "Tsyrkon" su un campione di milleseicento persone di età adulta. Secondo la ricerca, si legge sull’Osservatore Romano, quasi il 70% degli intervistati si è detto d'accordo per l'istituzione di un consiglio o organismo di controllo sulla moralità dei programmi televisivi russi. Il 32,9% ha risposto in maniera inequivocabile, mentre il 35,4% è "piuttosto" d'accordo. Sempre secondo il sondaggio, il 52% degli intervistati sostiene che gli utenti della televisione pubblica dovrebbero partecipare alla programmazione dei palinsesti e non pensare che ciò sia solo una competenza riservata agli "addetti ai lavori". Inoltre, più del 70% ritiene che lo Stato dovrebbe essere più attivo e partecipe nel regolamentare il lavoro dei canali televisivi nazionali e vietare, quindi, tutti quei programmi che possano essere pericolosi per la morale della società russa. In base ai risultati della ricerca, il 38,6% degli intervistati si è detto pronto alla realizzazione di una lista di programmi ritenuta dannosa, immorale e pericolosa per gli ascoltatori e ritiene che le autorità dovrebbero impedire la loro messa in onda. Inoltre, il 35,3% degli intervistati ritiene che tali programmi dovrebbero rientrare tra quelli a pagamento. Dal sondaggio emerge che il 65,2% cerca di evitare la visione di programmi o di film che contengono scene di violenza o di orrore, mentre il 55% evita di guardare film a sfondo sessuale o erotico. "I russi non sono contenti di ciò che guardano in televisione. Invece di fruire programmi intelligenti, di approfondimento e di morale, sono costretti a vedere scene di ordinaria violenza e di depravazione", ha riferito l'arciprete Vsevolod Chaplin, capo del dipartimento del Patriarcato di Mosca per le relazioni tra Chiesa e società, che ha anche aggiunto "la gente è stanca e nauseata dalla mancanza di profondità, di dibattito e di riflessione offerto dai programmi di intrattenimento in Russia. Per quanto riguarda il livello di informazioni e di ricchezza di contenuti i canali di Stato, purtroppo, spesso sono molto indietro rispetto alle tv satellitari. Le famiglie russe - ha proseguito l'arciprete - non ce la fanno più ad assistere a programmi depravati e a continue scene di violenza. Il popolo desidera sempre più una televisione intelligente con una morale che li stimoli a pensare e ad agire per una vita migliore". Il sacerdote ha ribadito che "il ristagno dell'industria televisiva in Russia è più che evidente. Purtroppo, sono solo i canali a pagamento quelli in grado di offrire programmi dai forti contenuti e di un certo spessore culturale. Solo quattro canali principali mandano in onda cose interessanti come talk show, programmi di approfondimento e di analisi e film ben fatti, ma solo nel 10-20% dei casi vengono trasmessi in prima serata. Il resto del tempo - ha aggiunto il capo del dipartimento del Patriarcato di Mosca per le relazioni tra Chiesa e società - viene dedicato a cose che interrompono l'abitudine di pensare e perfino di agire". Padre Vsevolod è convinto che questa situazione abbia bisogno di correzione, "se i leader dei canali televisivi principali non miglioreranno i palinsesti, sarà la vita stessa ad apportare le correzioni alla televisione. Quando la gente in tutto il Paese avrà il diritto reale di scegliere tra cento, duecento e più canali - ha concluso il sacerdote - certamente eviterà di guardare e, quindi spegnere, i programmi di intrattenimento stupidi che non hanno intrattenuto, né fatto divertire nessuno negli ultimi quindici anni". (A.D.G.)







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