Il commento del presidente dei vescovi brasiliani all’enciclica "Caritas in veritate"
“Sagge, opportune e illuminanti le parole del Santo Padre, che riafferma lo sviluppo
come una vocazione dell'uomo, che tuttavia si potrà raggiungere pienamente solo se
si rispettano i principi che considerano l'essere umano una creatura prediletta di
Dio, rivestita di una dignità che non può essere sacrificata dalle leggi economiche
destituite dall'etica e dalla carità nella verità”. È quanto afferma mons. Geraldo
Lyrio Rocha, presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (CNBB),
che sostiene che la nuova enciclica di Benedetto XVI, "Caritas in veritate", apporta
parole “illuminanti”, che la mentalità laicista non può oscurare. La Chiesa, ha aggiunto
il presule, è “votata al servizio all'umanità, e richiama l'attenzione sulle deviazioni
di uno sviluppo centrato su se stesso e orientato all'uomo come se egli, autosufficiente,
fosse un fine in sé. In questo senso, Papa Benedetto XVI ricorda il ruolo imprescindibile
dello Stato per garantire la libertà religiosa come condizione anche per lo sviluppo”.
Il porporato, come riferisce l'agenzia Zenit, ha anche ricordato che non spetta alla
Chiesa proporre soluzioni tecniche per i problemi economici. Infatti, essa ha il diritto
di illuminare con la sapienza del Vangelo le vie di quanti cercano queste soluzioni.
“Per questo il Papa insiste ancora una volta sull'etica, anche per l'economia, come
condizione ‘sine qua non’ per uno sviluppo che voglia essere umano”. Secondo il presidente
della CNBB, con il Papa “possiamo dire che abbiamo una grande sfida, che è mostrare
che i principi tradizionali dell'etica sociale come la giustizia, la trasparenza,
l'onestà e la responsabilità 'possono e devono trovare posto entro la normale attività
economica'”. Mons. Geraldo Lyrio spera quindi che l'Enciclica “ispiri le Nazioni nella
loro irrinunciabie ricerca di vie per il superamento della crisi in vista di uno sviluppo
che ponga al centro la persona umana, soprattutto i poveri, difenda la vita in tutte
le sue forme di manifestazione ed elimini le disuguaglianze che offendono il Creatore
che ci ha fatti a sua immagine e somiglianza”. (A.D.G.)