2009-07-21 12:50:33

Benedetto XVI al Tour de France che transita vicino a Les Combes: lo sport rispetti i valori educativi e morali. Intervista con padre Lombardi


Sarà un primo pomeriggio piuttosto particolare quello che oggi avrà per teatro la località valdostana di Introd, nella cui frazione di Les Combes Benedetto XVI ha iniziato ieri la sua seconda settimana di soggiorno montano. In questa zona, a pochi metri dallo chalet che ospita il Papa, transiterà la carovana ciclistica del Tour de France. Per l’occasione, Benedetto XVI rivolge un messaggio alla corsa affinché, in questo periodo estivo di competizioni, lo sport “contribuisca - scrive - alla crescita integrale della persona” e “non sia mai separato dal rispetto dei valori morali e sia attento ai valori educativi”. Alessandro De Carolis ne ha parlato con il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, raggiunto telefonicamente a Les Combes:RealAudioMP3

R. - Ho visto che, qui, questo evento è considerato molto importante, anche per alcune circostanze: sono circa 60 anni che il Tour non passa in Val d’Aosta, e quindi è considerato un avvenimento eccezionale. Inoltre, mi hanno detto che il primo vincitore del Tour de France era un valdostano. Quindi, loro avvertono questo passaggio come un qualcosa di molto speciale. Naturalmente, è anche un momento di richiamo e di attenzione sulla Valle, e quindi per motivi turistici si tratta di un’occasione che le autorità, i responsabili del turismo della Valle cercano di utilizzare al meglio. Ma, effettivamente, c’è anche la circostanza simpatica di un itinerario che passa proprio sotto, nella Valle, ma molto vicino ad Introd e quindi anche alla residenza del Santo Padre, che si trova più elevata ma comunque vicinissima al passaggio. Per questo motivo, è stato suggerito questo messaggio e ben volentieri il Papa è stato disponibile per un saluto che, naturalmente, è molto semplice ma significativo. Tra l’altro, mi sembra che questa sia una stagione, un periodo in cui ci sono tanti eventi, tante manifestazioni sportive - pensiamo anche solo ai Mondiali di nuoto in corso a Roma - e quindi il fatto di salutare una manifestazione sportiva, incoraggiare ai valori positivi che ci sono nell’attività sportiva per la crescita della persona, è una cosa che certamente rientra nello spirito dell’amicizia, dell’incoraggiamento per tutto ciò che di buon c’è nell’attività umana e che, in particolare, in questo tempo estivo trova un suo spazio particolarmente favorevole. C’è da dire che oggi pomeriggio si prevede che, quando il Tour passerà proprio qui in Valle d’Aosta, l’elicottero che accompagna sempre la corsa per le riprese aeree sorvoli la residenza del Papa e ne riprenda delle immagini. C’è, quindi, tutta un’attesa, una simpatica atmosfera di eccitazione intorno a questo evento sportivo.

 
D. - Questo evento, in qualche modo, riporta in un binario più di riposo, di svago, un soggiorno che per il Papa è iniziato con una intensità imprevista a causa dell’infortunio. Come ha ripreso, il Santo Padre, il suo soggiorno?

 
R. - Mi sembra che l’infortunio sia stato assorbito in tempi molto brevi e che non abbia inciso tantissimo, perché l’appuntamento importante di Romano Canavese è stato rispettato pienamente e anche l’altro appuntamento importante, previsto con il clero di Aosta venerdì sera, non subisce nessun condizionamento come pure l’Angelus di domenica prossima. Naturalmente, il condizionamento maggiore è quello nell’uso della mano che modifica il tipo di attività personale del Santo Padre nel suo lavoro di scrittura. Questo, certamente, ha qualche conseguenza sul programma di lavoro personale del Papa. Ma sono le evenienze con cui bisogna fare i conti e mi pare che si portino con grande serenità e pazienza.







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