Benedetto XVI al Tour de France che transita vicino a Les Combes: lo sport rispetti
i valori educativi e morali. Intervista con padre Lombardi
Sarà un primo pomeriggio piuttosto particolare quello che oggi avrà per teatro la
località valdostana di Introd, nella cui frazione di Les Combes Benedetto XVI ha iniziato
ieri la sua seconda settimana di soggiorno montano. In questa zona, a pochi metri
dallo chalet che ospita il Papa, transiterà la carovana ciclistica del Tour de France.
Per l’occasione, Benedetto XVI rivolge un messaggio alla corsa affinché, in questo
periodo estivo di competizioni, lo sport “contribuisca - scrive - alla crescita integrale
della persona” e “non sia mai separato dal rispetto dei valori morali e sia attento
ai valori educativi”. Alessandro De Carolis ne ha parlato con il direttore
della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, raggiunto telefonicamente
a Les Combes:
R. - Ho visto
che, qui, questo evento è considerato molto importante, anche per alcune circostanze:
sono circa 60 anni che il Tour non passa in Val d’Aosta, e quindi è considerato un
avvenimento eccezionale. Inoltre, mi hanno detto che il primo vincitore del Tour de
France era un valdostano. Quindi, loro avvertono questo passaggio come un qualcosa
di molto speciale. Naturalmente, è anche un momento di richiamo e di attenzione sulla
Valle, e quindi per motivi turistici si tratta di un’occasione che le autorità, i
responsabili del turismo della Valle cercano di utilizzare al meglio. Ma, effettivamente,
c’è anche la circostanza simpatica di un itinerario che passa proprio sotto, nella
Valle, ma molto vicino ad Introd e quindi anche alla residenza del Santo Padre, che
si trova più elevata ma comunque vicinissima al passaggio. Per questo motivo, è stato
suggerito questo messaggio e ben volentieri il Papa è stato disponibile per un saluto
che, naturalmente, è molto semplice ma significativo. Tra l’altro, mi sembra che questa
sia una stagione, un periodo in cui ci sono tanti eventi, tante manifestazioni sportive
- pensiamo anche solo ai Mondiali di nuoto in corso a Roma - e quindi il fatto di
salutare una manifestazione sportiva, incoraggiare ai valori positivi che ci sono
nell’attività sportiva per la crescita della persona, è una cosa che certamente rientra
nello spirito dell’amicizia, dell’incoraggiamento per tutto ciò che di buon c’è nell’attività
umana e che, in particolare, in questo tempo estivo trova un suo spazio particolarmente
favorevole. C’è da dire che oggi pomeriggio si prevede che, quando il Tour passerà
proprio qui in Valle d’Aosta, l’elicottero che accompagna sempre la corsa per le riprese
aeree sorvoli la residenza del Papa e ne riprenda delle immagini. C’è, quindi, tutta
un’attesa, una simpatica atmosfera di eccitazione intorno a questo evento sportivo.
D.
- Questo evento, in qualche modo, riporta in un binario più di riposo, di svago, un
soggiorno che per il Papa è iniziato con una intensità imprevista a causa dell’infortunio.
Come ha ripreso, il Santo Padre, il suo soggiorno?
R.
- Mi sembra che l’infortunio sia stato assorbito in tempi molto brevi e che non abbia
inciso tantissimo, perché l’appuntamento importante di Romano Canavese è stato rispettato
pienamente e anche l’altro appuntamento importante, previsto con il clero di Aosta
venerdì sera, non subisce nessun condizionamento come pure l’Angelus di domenica prossima.
Naturalmente, il condizionamento maggiore è quello nell’uso della mano che modifica
il tipo di attività personale del Santo Padre nel suo lavoro di scrittura. Questo,
certamente, ha qualche conseguenza sul programma di lavoro personale del Papa. Ma
sono le evenienze con cui bisogna fare i conti e mi pare che si portino con grande
serenità e pazienza.