2009-07-20 15:10:44

Nuova influenza. Il direttore sanitario del Vaticano: niente allarmismi


In India, diciassette persone sono state trovate positive al virus H1N1, portando così a 285 il numero dei contagiati nel Paese. Il più giovane è un bambino di 11 mesi. In Italia, secondo la Farnesina, la decisione della British Airways e della Virgin di controllare i propri passeggeri ed, eventualmente, di bloccare gli imbarchi negli aeroporti inglesi per coloro che presentano i sintomi del virus è giusta ed in linea con i suggerimenti dell’Oms. Ma per quanto riguarda la situazione in Italia il ministro del Welfare Sacconi ha definito ingiustificati gli allarmismi. Intanto, gli esperti invitano ad evitare la corsa ai farmaci antivirali in farmacia, anche perché la Nuova Influenza non sembra più pericolosa di qualsiasi altra influenza invernale. D’accordo il direttore di Sanità ed Igiene del Vaticano, professor Giovanni Rocchi, al microfono di Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

R. - Siamo di fronte un po’ alla sorpresa, che è una sorpresa relativa perché ha molti precedenti, del fatto che la comparsa di un nuovo ceppo, può determinare ondate epidemiche anche al di fuori della stagione abituale, che è quella invernale.

 
D. – Professore, ogni anno in Italia mediamente quante persone muoiono per complicanze di influenza?

 
R. – Si stima sui 3000/5000 casi venuti a morte, ma naturalmente su milioni di persone colpite. Quindi la mortalità specifica è piuttosto bassa, anzi, è considerata molto bassa. Certo, la morbosità, ovvero la diffusione della malattia, è tale che poi si verifichino eventi luttuosi in maniera significativa.

 
D. – Nei giorni scorsi si è detto: “Ritardiamo l’apertura delle scuole”. Ha qualche senso secondo lei?

 
R. – Questa è una notizia che probabilmente è rimbalzata da altri Paesi, che nel nord Europa, hanno l’inizio dell’attività scolastica all’inizio del mese di settembre. Quindi, se sono in piena attività epidemica, come può essere attualmente in Inghilterra, ecco che lì può avere qualche giustificazione ipotizzare dei ritardi nell’apertura delle scuole per evitare che la popolazione più suscettibile, ma non per questo a maggior rischio, cioè la popolazione infantile poi riporti a casa e rilanci con l’aggregazione scolastica il ritmo della epidemia. In Italia questo è meno temibile, intanto perché non abbiamo una situazione epidemica in atto e poi perché le nostre scuole aprono più tardi rispetto alle scuole del Nord Europa. D. – E’ possibile aspettarsi un picco dell’influenza già verso fine agosto?

 
R. – Non ci sono elementi in questo senso e in questo momento la nostra popolazione fortunatamente si disperde in località di villeggiatura. La probabilità è minore e in genere la stagione estiva non favorisce la circolazione del virus influenzale.

 
D. – Comunque, niente allarmismi e nessuna rincorsa al vaccino?

 
R. – La rincorsa al vaccino è del tutto velleitaria, perché tanto fino a che non è pronto e non è saggiato per efficacia e sicurezza – cioè minimizzazione degli effetti collaterali – non sarà in circolazione. Quindi, è inutile correre a procurarsi il vaccino che non c’è. Quando ci sarà, vediamo come il Ministero della Sanità, le autorità sanitarie, decideranno di distribuirlo: se tramite le unità sanitarie locali o anche in libera vendita nelle farmacie.







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